Una buona granita di questi tempi caldi non si rifiuta mai. Ma dopo l’invitante inizio la cena è rimasta ben ancorata ad un territorio, quello ligure. A Roma preboggion e prescinseua, sono parole pressochè sconosciute e per Pasqualina si intende una zia e non una torta.
Una buona granita di questi tempi caldi non si rifiuta mai. Ma dopo l’invitante inizio la cena è rimasta ben ancorata ad un territorio, quello ligure. A Roma preboggion e prescinseua, sono parole pressochè sconosciute e per Pasqualina si intende una zia e non una torta. Tra i pochi ristoranti liguri veraci annoveriamo questa Regola, che prende il nome dal quartiere posto tra il Ghetto e Campo de Fiori in posizione strategica. L’ambiente è giustamente slow, il dehor tranquillo richiama in stagione non pochi clienti e il menù (corretto) genovese fa la differenza. La firma è quella di Marina Perna, donna curiosa, capitano di lungo corso, che ama il mare e la cambusa. Da romani non possiamo che essere contenti di alternare alla carbonara i mandilli de saea (fazzoletti di seta liguri).
la granita di benvenuto