Ultima selezione con ben tre regioni rappresentate. In campo: Francesco D’Alessandro di Mammarossa ad Avezzano, Edoardo Massari de L’Arca ad Alba Adriatica, Donato Martella del Capriccio di Vieste, Solaika Marocco de Il Primo a Lecce, Emanuele Strigaro di Palazzo Foti a Crotone. Una gara combattuta ed equilibrata, e alla fine vincono i profumi dell’orto di Mammarossa ad Avezzano presentati con giusta misura e ottimo sapore.
Stefania Monaco
Nuova aria in casa Alia. I due fratelli hanno deciso (saggiamente) di dividersi i compiti. Pinuccio segue ora l’ospitalità, mentre Gaetano (con la moglie Daniela) gestisce il ristorante. Senza nulla togliere alla professionalità del primo, certo è che con Gaetano (sempre entusiasta , solare e sorridente) il visitatore trova un ambiente più diretto immediato e piacevole dove trascorrere una sosta serena. La cucina poggia le basi su una serie di ricette classiche che si sono affinate in oltre 30 anni di attività, in sala la moglie Daniela partecipa il nuovo corso, mentre la loro figlia Lucia si lancia in una piccola produzione artigianale di rosoli. Insomma dopo 30 anni nuovi stimoli sembrano essere arrivati, anche se è troppo presto per dare un giudizio.
Oggi si inaugura la nuova linea di produzione dello stabilimento di Ortona della De Cecco con un evento di eccezione: tre grandi chef, Beck, Esposito ed Uliassi, cucineranno per tutte le maestranze, centinaia di dipendenti divisi nei tre stabilimenti di Ortona, Fara e Pescara. Un bell’evento davvero al quale sono stati invitati anche pochi e selezionati giornalisti che vengono ricevuti la sera prima a Pescara, ristroante les Paillottes, dove opera un alievo di Heinz Beck, il giovane Davide Pezzuto. Una bella cena, gestita con eleganza da Andrea La Caita, il bravo direttore.
Ornella Venica, signora in rosso per una sera, per presentare appunto le etichette rosse dell’azienda certamente meno conosciute dei famosi bianchi. Al centro dell’attenzione il SerraMonte, di uve montepulciano, dai terreni di proprietà in Calabria, ad Altomonte. Va di moda investire nei vitigni del sud, specie sull’Etna, certo è che in Calabria per ora sono venuti in pochissimi.
Ino a Firenze, Ino a Eataly roma e ad un certo punto anche Ino a Cooking for Art. Alessandro Frassica è infaticabile e noi anzi gli auguriamo di diventare non solo ino e trino, ma anche ino e cento-ino. Due sere fa l’ultima sua creazione: l’hamburgher italiano, una serie di panini dove svettava quello con la colatura di alici.