Una giornata con pioggia battente senza tregua, eppure Le Trabe lasciano il segno. D’altronde l’acqua è la vera protagonista della scena, ti accompagna con i canali, gli sfiori, e le cascatelle e scorre perfino sotto il tavolo dove mangi. Immersi nell’acqua e nella natura si gode lo spettacolo del verde intorno, delle piante, delle papere che animano il paesaggio. Un posto talmente bello che verrebbe voglia di fare solo un dejuneur sur l’herbe, però anche l’alternativa gourmet seduti all’elegante tavolo è attraente. Antonio (con il fratello Raffaele) Chiacchiaro gestisce questo piccolo paradiso che giustamente per la Michelin vale due stelle, una per il cibo e una per il green, ci accoglie ricordando l’ultima volta che aravamo qui, con Gualtiero Marchesi in una cena che è nei ricordi di tutti i presenti. Da qualche tempo c’è un nuovo chef, Marco Rispo, anche lui ingegnoso e bravo, si destreggia con abilità e merita di sicuro la lode per l’impegno e la giovane brigata. Però le cose migliori alla fine erano le più semplici, la minestra di rinforzo, la scarola imbottita, la cernia a vapore, cioè i segni dell’ orto e dell’acqua che qui naturalmente vorresti anche a tavola e non solo intorno. Ma tutto il menù comunque scorre bene, e si fa apprezzare, salvo uno spaghettone un pò troppo appesantito dalla bufala coniugata in tre tipologie. Servizio altrettanto giovane e cortese, e a fine pranzo esce anche un pò di Sole e siamo quasi al tramonto. In tempo per un’ultimo sguardo a questo bellissimo posto.
Raffaele Barlotti
In occasione di LSDM, il Congresso di Barbara Guerra e Albert Sapere che si è svolto al Grand Hotel Savoy di Paestum, siamo stati a Gli Oleandri Resort. I due alberghi sono in un certo senso collegati per vincoli familiari (famiglia Pagano e Desimone), due nuclei familiari alti, prestanti, belli, di imprenditori capaci. E sia il bel buffet serale, che la prima colazione al mattino, lasciano un bel ricordo positivo di ordine, qualità e pulizia.
E’ stata una bella selezione, sia per la qualità dei concorrenti che per la larga partecipazione del pubblico. E non era gente qualsiasi: sono venuti giornalisti, direttori di alberghi anche importanti, ristoratori stellati e non, personaggi di sala famosi, profesosri di Istituti alberghieri e tanta altra gente a sostenere i ragazzi in gara e a porre domande che hanno fatto riflettere sui tanti aspetti importanti del servizio di sala. Una bella gara che ha decretato alla fine due vincitori: Alessandra Quattrocchi del Modì di Torregrotta ME, e Giuseppe Zuottolo dell’Olivo di Capri. Premio speciale Empatia dedicato a Lella Granito Guida e consegnato dalla figlia Rossella a Ivana Iemmolo del VOta VOta di Marina di Ragusa. Ora rimane l’ultima selezione, quella di EMergente Sala Centro a Siena il primo giugno.
Sappiamo cosa fare fino al 24 luglio: scopriremo ogni settimana una robusta dose di pizzerie selezionate da un nutrito e competente manipolo di recensori (anonimi e insospettabili) sparsi lungo la penisola. Una robusta anteprima ci è stata fornita ieri sera al Baglioni, ma il vertice sarà per l’appunto centenillato fino al gran finale. Se i recensori sono occulti conosciamo benissimo team di guida, e, confessiamolo, abbiamo un debole per loro. Sono come fratelli e sono bravissimi, quindi il prodotto non potrà che essere più che buono. Poi è chiaro, sempre una guida è, e nessuno è infallibile, ma di sicuro sarebbe difficile fare di meglio.
La mozzarella di Barlotti è forse quella più famosa e diffusa nell’alta ristorazione e tra i gourmet (Vannulo, altrettanto buona non viene distribuita). Si deve soprattutto all’instancabile Raffaele la sua diffusione. Ma i Barlotti sono anche imprenditori lungimiranti e il nuovo caseificio sarà sicuramente un punto di riferimento importante non solo per la qualità dell’impianto ma anche per le iniziative di cui sarà motore. Aspettiamo ancora alcuni mesi per vederne l’apertura, ma nel frattempo ci godiamo l’ottima mozzarella.
Gran finale di Emergente Sala sul palco del Teatro Puccini a Merano. Una splendida location per un evento originale e nuovo che ha incuriosito molti e appassionato gli addetti al lavoro presenti. Di fronte ad una qualificata giuria eclettica e composita i dieci concorrenti si sono ben presentati, hanno risposto alle domande, alcune anche curiose (ma d’altronde in una sala di ristorante tutto o quasi può capitare), e infine sono stati coinvolti direttamente con i vari sponsor. Tutti sono stati bravi, ma alla fine il verdetto unanime ne ha premiati due: Alberto Tommasi del Cambio di Torino e Enrico Guarnieri di Da Vittorio a Brusaporto. Visto l’alto livello dei concorrenti abbiamo deciso di invitare a Roma anche il terzo classificato, Alberto Bonanno del Magorabin di Torino. E chiusura con un bel brindisi nel foyer del Teatro con alcuni grandi prodotti come il tartufo di Toscobosco, i conchiglioni del Pastificio dei Campi, i vini di Cecchi Feudi Famiglia Cotarella e San Salvatore, i formaggi del Consorzio del parmigiano e di Carmasciando, i salumi di Antica Corte Pallavicina, la bufala di Barlotti, il salmone Upstream, il caffè Kimbo, gli oli e aceti di Olitalia, i sigari del Maledetto Toscano ed altri ancora.
Sara Guastalla del magnolia di Forte dei Marmi, e Alberto Faggi del Palagio di Firenze sono i due vincitori di Emegente Sala centrosud. Menzione di merito a Gianmarco Iannello, migliore nel trovare gli errori di una carta dei vini. Questo il verdetto al termine della lunga giornata che ha visto sfidarsi 7 concorrenti dal mattino a metà pomeriggio attraverso le due prove, di teoria e di servizio al pranzo. C’è stato davvero molto interesse attorno a questa competizione che vuole attirare l’attenzione su un tema così ancora poco trattato come quello della sala. torneremo sull’argomento, per ora ringraziamo i tanti che hanno sostenuto questa iniziativa, in primis la Famiglia Cecchi, vini toscani ed umbri e anche un ottimo olio, il caffè Kimbo con le sue simpatiche “cuccume” che hanno dato un tocco di napoletanità ed allegria, Marta Enrica e Dominga Cotarella, le tre bravissime sorelle che stanno dando vita ad IntreCCCi, una scuola di alta formazione della sala e che hanno donato ai vincitori una borsa di studio, l’olio De Carlo, Giuseppe Di Martino del Pastificio dei Campi, sempre prezioso con i suoi suggerimenti, i tartufi di Toscobosco, l’acqua San Pellegrino, e altri ancora. Grazie all’ospitalità squisita della famiglia Pagano proprietaria dell’albergo e dell’azienda San Salvatore, a Raffaele Barlotti con le sue squisite mozzarelle, a Luciano Pignataro grande voce del sud e anche di questo evento, e infine a Barbara Guerra ed Albert Sapere ideatori di LSDM, un piccolo grande evento.
Solo due ore, ma a dir poco intense quelle passate ieri a Identità Golose. Sul palco Heinz Beck con passione e foga metteva l’accento sul cibo come fonte di salute e benessere, e intorno tutti praticamente cucinavano, chi nelle sale a latere, chi negli stand. E tanti gli incontri, con chef e colleghi che magari vediamo spesso, ma che si rivedono con piacere, e altri che invece vengono da lontano, come Giorgio Nava. E oggi sarà una giornata ancora più ricca.
Trenta anni di Gambero Rosso. Ci sembra ieri quando andai a trovarli in via Ripetta, e poi ancora più vicino casa a via Arenula, sempre con un grande e dovuto rispetto al loro lavoro. E in questi trentanni abbiamo visto crescere una realtà importante e consolidata. Una grande festa quella di ieri, con tanti personaggi che hanno fatto un pò la storia dell’Italia del gusto, con una bella regia e tanti applausi. Tutto perfetto? Quasi, un ricordo di Stefano Bonilli sarebbe stato secondo noi opportuno, e magari anche di Daniele Cernilli. E, dulcis in fundo, ci avrebbe fatto piacere abbracciare anche Clara Barra.
Abbiamo vissuto delle belle emozioni l’altra sera, grazie a 6 chef di grande cuore e nobiltà (ma con loro ce n’erano tantissimi ad aiutare), grazie a Noidisala che ha coordinato il servizio di oltre 80 ragazzi dell’Istituto e dei sommelier, ma grazie soprattutto ai 220 ospiti che non solo hanno versato il contributo richiesto, ma sono arrivati puntuali alle 20 e alla fine quasi non andavano più via nonostante il disagio per i più di dover fare anche molti chilometri per il rientro. Una bella serata perchè sentita da tutti, non solo per l’eccezionalità di aver nomi così famosi tutti insieme, ma anche per l’immediato riscontro con l’ambiente: siamo vicini all’epicentro del terremoto e, se anche ormai i riflettori, come ci ha ricordato il ministro Alfano, hanno abbassato le luci, chi viene qui sente da vicino e sulla pelle il dolore di chi ha sofferto e il sacrificio di chi ha dato. Ci portiamo un bel ricordo di questa serata che ci ricorda di non abbassare le luci e mantenere viva l’attenzione verso chi purtroppo soffre ancora.