Ci piace molto il Viu Hotel, un albergo moderno, funzionale, comodo che a parte le confortevoli camere offre una duplice alternativa golosa firmata da Giancarlo Morelli, un grande professionista della tavola per altro anche molto umano e simpatico. Il più semplice Bulk, è un luogo perfetto, contemporaneo, elegante, rilassante con i suoi comodi divani, ideale per un aperitivo, un drink, un pranzo veloce. All’accoglienza Ruggero Belluzzo e Giulia Cavallini, al bere miscelato Luca Zarnetti. Subito dopo è la sala, indubbiamente ricercata, ma ci piace di meno con il suo arredo più lucido e nero. In comune la precisione e cortesia del servizio, qui affidato a Marika Azzariti, Simone Marelli e Gloria Brembilla, tutti giovani e bravi. La cucina è grande, ben attrezzata, regno di Giancarlo Morelli che anche qui si avvale di un team giovane: il fedele Livio Pedroncelli con Paolo Croci, Matteo Lucchetti, Mathias Carvalho, e Gabriele Redaelli Pastry Chef. Siamo ospiti di un caro amico, Luigino Poli, e con lui assaggiamo quasi l’intero menù: meglio gli gnocchi dei ravioli un pò pasticciati, meglio la ricciola della cipolla al forno, meglio il pollo ficatum della guancia di vitello. Si chiude con una serie notevole di dessert che sorprende per il livello e la varietà.
Giancarlo Morelli
Capolavori a tavola, l’evento organizzato ogni anno da Simone Fracassi, si avvicina e già siamo con alcuni amici in zona. E che amici! Troviamo nella casa nel bosco Franco Pepe già in azione, Raffaele Barlotti taglia la treccia di bufala, Simone Fracassi alla brace. Grazie Enrico della tua ospitalità!
Gran successo l’Ischia Safari di quest’anno che si è concluso ieri sera al Negombo. Noi abbiamo partecipato alla grande cena di beneficenza di domenica sera. Una bellissima serata in un posto fantastico come la piscina e la spiaggetta dell’Albergo della Regina Isabella. Le immagini parlano da sole e complimenti ai tanti chef che hanno proposto delle ricette in genere di ottimo livello.
Giancarlo Morelli al VIU Hotel
L’albergo è nuovo, di notevole impatto, e la bella ed elegante composizione floreale all’ingresso ben predispone. Ancora meglio, se possiamo dire, l’impatto con il Bulk, lo spazio bistrò, racchiuso tra un american bar straordinario (centinaia i distillati e liquori presenti che occupano un’intera parete) con un barman di grande capacità ed estro, e la cucina completamente a vista che propone piatti più semplici di cucina di territorio. In mezzo ognuno trova il suo angolo: la coppia con il tavolino un pò discosto, il single agli sgabelli fronte bar o cucina, il tavolo comune, e i tavoli bassi per le coppie comode. Uno spazio ben pensato e ottimamente realizzato. Subito dopo è il ristorante gourmet, con il nome dello chef, uno spazio più classico e buio, con i tavoli tondi eleganti (forse un pò troppo vicini), un servizio puntuale al femminile. Dietro ancora è la cucina, ampia e ben disegnata con un largo spazio lasciato al tavolo dello chef. Qui Giancarlo Morelli propone la sua linea, con più varianti: i piatti signature della sua carriera, e la cucina di stagione. Una cucina classica, con solide basi, che non rinuncia a qualche contaminazione e venatura moderna. I piatti migliori? quelli forse più classici come il risotto e il piccione, ma quello forse più interessante per i suoi contrasti è stato l’antipasto di verdure autunnali. Meno convincenti infine i tortelli un pò troppo cotti e l’astice un pò spento dal ricco contesto. Buoni i dessert finali.
20 anni di Summa sono un bel traguardo, una manifestazione che ha conosciuto interesse e successo crescente per via dell’alta qualità dei produttori presenti e per l’incantevole cornice che la Famiglia Lageder riesce ad offrire aprendo le sue cantine al pubblico. Il ricavato viene devoluto per beneficenza. Quest’anno un’anteprima di eccezione con una serata speciale, con grandi chef venuti anche da lontano, vini di mezza Europa in abbinamento quasi tutti in versione magnum, e tanta tanta gente accorsa a dare il proprio contributo. Serata CARE, la formula portata avanti da Norbert Niederkofer, dove ritroviamo gli chef che lo seguono fedelmente come Giancarlo Morelli, i fratelli Costardi. Prima della cena vera e propria un lungo walking aperitivo con tre piatti, quello, ottimo, di Yoji, interessante anche il piatto di Thorsten Probost, conosciuto in uno delle curiose cene a 4 amni organizzate da Giuseppe Di Martino nel suo Pastificio dei Campi (e Thorsten si ricorda ancora gli spaghetti al limone di Peppe Guida). Ed infine ecco Anatoly Kazakov, del Selfie, felice per essere entrato tra i primi 100 del mondo nella guida 50 Best. Eravamo stati recentemente a Mosca nel suo ristorante.
Una giornata ricca e densa ma la sera non è stata da meno. Il palazzo del Granduca ha aperto le scuderie all’ospitalità con la sua nobile e bella sala allestita in modo suggestivo. Qui hanno operato ben sei cuochi (Paolo Gramaglia da Pompei, Silvia Baracchi ed Emiliano Rossi da Cortona, da Milano e dalla Lombardia Claudio Sadler, Giancarlo Morelli e Gianluca Fusto) preceduti da un bell’aperitivo all’aperto che ha visto il coinvolgimento dei vari ristoratori di Asciano. In scena il Gemellaggio del Tartufo Bianco delle Crete Senesi con il Chianti Classico ed in particolare con quello di Castelnuovo Berardenga che vanta alcune delle etichette più note della denominazione.
Serata in parte anche solidale dedicata alla raccolta di fondi per Norcia, Città del Tartufo anch’essa, colpita dai recenti terremoti.
Ed infine serata che ha avuto un momento dedicato al sottoscritto, premiato con un bel riconoscimento quale “Comunicatore amico del Tartufo del Garbo” che apprezzo e del quale ringrazio questa Comunità.
Cena elegante, ben coordinata dai 6 chef che si sono aiutati ed integrati molto bene e che hanno realizzato un bel menù. Complimenti anche al servizio che è riuscito a servire sei piatti e tanti vini a 250 persone in solo due ore!
E grazie infine per l’accoglienza e l’ospitalità agli organizzatori e in particolare all’infaticabile Vittorio Camorri.
Non ci siamo fatti mancare nulla: il pulmino in andata, la pasticceria come sosta golosa, il rivivere altri tempi grazie al trenino a carbone che ci ha riportato indietro, la tartufaia nel pomeriggio. Tutto questo ad Asciano (e dintorni), grazie all’impegno della Proloco e a Vittorio Camorri che ha raccolto intorno a sè nomi eccellenti, come Silvia Baracchi, Paolo Gramaglia, Claudio Sadler, Giancarlo Morelli, Gianluca Fusto. Giornata intensa ed interessante, dove altre emozioni le ha aggiunte il paesaggio delle Crete Senesi, con le colline punteggiate dai cipressi e scavate dai calanchi. Ed infine Asciano in festa, che a sera sembra un presepe, animato da questi celebri cuochi e profumato dal tartufo bianco.
Walter Redaelli è sul campo da circa 30 anni eppure è poco noto. Di carattere schivo e tranquillo dopo aver contribuito e non poco negli anni ottanta al successo della Locanda dell’Amorosa, uno dei primi virtuosi esempi del grande rilancio dell’immagine della Toscana all’estero, si è ritirato con la moglie in questa deliziosa Leopoldina dove gestisce con correttezza e misura un’ospitalità semplice da prendere come modello. Tutto è a misura senza lussi e orpelli inutili ma con sostanza. E ci ritroviamo a brindare, grazie al cortese invito di Vittorio Camorri, con alcuni e ben noti chef qui arrivati per una giornata dedicata al tartufo bianco di Asciano.
Bel tempo e tanta gente per l’ultima domenica della Fiera che si chiude con l’annuncio della Selezione Italiana del Bocuse d’Or. Stagione magra per il tartufo, per via della scarsità delle pioggie con prezzi sostenuti: i buoni pezzi arrivano fino a 4000 euro al chilo ed oltre. Ma il tartufo continua quest’anno e arriverà proprio fino all’evento Bocuse d’Or che si terrà ad Alba il 31 gennaio ed il 1° febbraio 2016.
E’ sempre un grande successo e quest’anno con il vento dell’Expò in poppa Identità Golose avrà un lungo percorso che inizia con questo Congresso e durerà fino a fine anno. Tanta gente in sala e lungo le corsie degli espositori , tante occasioni per scambiarsi impressioni, ritrovare colleghi lontani, assaggiare prodotti particolari come ad esempio il magnifico culatello di Spigaroli. E domani si continua.