Il locale si evolve come la cucina di Fabrizio, ma rimane saldamente fedele allo stile originario: un ambiente composito, sembrano 3 ristoranti in uno, ma se cambia lo scenario non muta la proposta (salvo nel piccolo bar bistrò). Proposta che più varia non si può, d’altronde siamo in presenza di uno degli chef più creativi e inesauribili d’Italia, Fabrizio Mantovani, fisico asciutto e minuto, ma sorprendente per energia e capacità lavorativa. Travolge il cliente con un festival di sapori, colori, dando una complessiva sensazione di allegria e giocosità che non possiamo non plaudire considerando anche il costo (moderato) e la qualità dell’ambiente e del servizio. Certo la quantità delle proposte nuoce alla precisione delle stesse, ma si esce alla fine conquistati dall’esuberanza di questo giovane chef così pieno di idee.
Fabrizio Mantovani
Effervescente e pieno di idee che non rimangono astratte ma si concretizzano, come in questo locale all’angolo della piazza centrale della città. Bella la posizione, ma intelligente anche l’offerta. Come è di moda oggi un pò ovunque si può mangiare, fare la spesa, bersi un caffè o un drink secondo le ore della giornata. La curiosità è l’impronta biologica che rigorosamente avvolge il tutto e caratterizza lo stile del locale. La selezione dei prodotti è molto interessante per completezza e varietà mentre se si vuole degustare qualcosa c’è solo l’imbarazzo della scelta. Dalle 7 del mattino alle 9 di sera.
Come si suol dire, una bella improvvisata: dalle 17 a tarda notte (noi ce ne siamo andati poco dopo il tramonto per rientrare su Roma), arte e musica, drinks e food, con diecine di chef che hanno improvvisato un pò di tutto con gli ingredienti trovati in giro, aiutandosi a vicenda e servendo gli ospiti in libertà e allegria. Tanta gente, ma anche tanta voglia di divertirsi in modo non banale in una location che si è rivelata sraordinariamente capace di contenere così tanti messaggi diversi.
Complimenti a Fabrizio Mantovani per questo bel locale. Ci offre qualcosa di vario e di nuovo dimostrando (sperando che abbia il meritato successo) che si può combattere la crisi non stando fermi. Si è inserito in questo albergo bello ma antico e un pò addormentato da un punto di vista gastronomico, rivoluzionando tutto il piano terra rendendolo leggero moderno e attraente puntando sulla ceramica (siamo a Faenza) e aprendo i vari spazi a differenti funzionalità. C’è la bottega, il caffè, il bistrot, l’area famiglia con bambini, il ristorante e il privè. Il prezzo varia secondo dove vai, ma rimane competitivo come attraenti e non banali sono i piatti. Dentro l’Hotel Vittoria a Faenza.
L’ appuntamento è ormai condiviso da tutti. Molti vengono per assistere alle esibizioni di chef famosi, ma tanti altri vengono perchè è un’occasione di incontro. Insomma importante è esserci. Siamo a Identità Golose settima edizione, primo giorno, la domenica.
Marco Bottega con l’ appoggio dei vini del La Masserie ha invitato alcuni Cuochi della Prova del Cuoco nel suo ristorante Aminta a Genazzano di Roma. Presenta Elisa Isoardi. Lei a settembre non ci sarà più, la serata è stata anche un omaggio a Lei.
Un segnale contro la crisi viene da Carrara: padiglioni pieni di pubblico e operatori. Molti anche i concorsi organizzati dalla FIC , Federazione Italiana Cuochi.
Seduti sul trono del Blog Cafè, non solo il vincitore del Premio, ma Chef e Amici che, numerosi, sono venuti a trovarci.
 I vincitori ormai li conoscete, e queste le prime foto dell’ evento.