La presentazione della guida Michelin è sempre una grande festa. Le stelle che cadono purtroppo non fanno notizia, mentre è gran festa per i nuovi arrivi. In larga parte sono giovani e quasi tutti transitati nel nostro premio Emergente Chef, motivo di più per sentirci orgogliosi.
Abbracciamo così tanti giovani che vedono coronare la loro carriera, da Franzese a Cilenti, da Bellingeri a Giubbani, da Biafora a Manduria e altri ancora.
Due doppie stelle, sempre troppo poche secondo noi rispetto alle aspettative di tanti bravi monostellati, ma almeno sono di quelle pesanti e ambedue meritate: Iannotti al Kresios e Giovanni Solofra a suggellare il trionfo della Campania.
Felici loro, ma un pochino anche noi, per i tanti riconoscimenti che i nostri giovani emergentei hanno raccolto.
Antonello Sardi
Tutti a Piacenza per onorare le stelle Michelin. Tante le novità, alcune dolorose, come la perdita (da due a una stella) per due ristoranti storici come il Sorriso di Soriso e Vissani di Baschi. A loro va il nostro primo pensiero. Poi il secondo a chi ha trinfato: Enrico Bartolini, il nuovo che avanza a tutta velocità, secondo noi meritatamente. Il terzo pensiero è per le due stelle in Italia: dovrebbero rappresentare tra l’alta fascia della ristorazione italiana e sono un numero limitato. Erano già poche prima, ora sono anche di meno, doppi complimenti quindi a Mammoliti e a Doanto Ascani che hanno centrato l’importante traguardo. Chiudiamo salutando i tanti ex emergenti che hanno ottenuto la stella quest’anno, Gorini, De Santis, Puleio, Griffa, Raciti un grande abbraccio a tutti voi.
La Bottega di via Pacinotti è diventata un signor ristorante in questo nuovo indirizzo sul Lungarno di San Niccolò, proprio sotto al Belvedere di piazzale Michelangelo. C’è l’Enoteca, c’è un bellissimo bar dove ci prendiamo il caffè con le pralines e che di sera dev’essere magnifico, ci sono due eleganti dehor, e c’è nel mezzo la sala del ristorante. Bella e comodosa, cucina a vista, clientela di riguardo, servizio impeccabile anche se un pò rigido di Paolo Manoni e Vito Angelilli (sommelier). In cucina c’è il giovane Antonello Sardi, fiorentino, anche lui elegante nei modi e concentrato sul lavoro. Non ha alle spalle grandissima esperienza, ma cerca di supplire con passione e buona volontà ben aiutato da una serie di giovani, tra i quali citiamo il souschef Erez. La cosa migliore è il pane, anzi le due focacce, irresistibili. Il resto si fa ben vedere con presentazioni curate, cromaticamente gradevoli, ma poi a volte di fin troppa sostanza (come ad esempio il risotto) e sapidità (le due paste ripiene). Meglio gli sfizi iniziali e la parte finale con una semplice ma fine cernia su foglia di bietola e un buon dessert.