Premio Miglior Chef Emergente Nord 2014: i partecipanti, Enrico Panero

Enrico Panero proviene da una famiglia che ha sempre vissuto e vive tuttora nelle campagne fossanesi, e che da tempo si dedica alla trasformazione di carni suine in insaccati. La sua infanzia, a contatto diretto con la terra e l’attenzione che la famiglia ha sempre dedicato alla qualità e alla buona cucina, sono state per lui formative e hanno dato delle basi solide nel saper rispettare e riconoscere le diverse materie prime.  Oltre la cucina, un’altra sua grande passione è sicuramente viaggiare, per questo fin dall’età dell’alberghiero il suo obbiettivo era quello di partire per fare esperienze, sia per imparare il mestiere che per conoscere e scoprire posti nuovi. Fortunatamente durante il suo percorso ha incontrato Piero Alciati del ristorante Guido, con il quale ha “pianificato” il suo iter lavorativo cercando di far esperienze mirate. Per questo ha avuto la fortuna di poter lavorare al ristorante Aimo e Nadia di Milano, al Pinocchio di Borgomanero con il grande Piero Bertinotti e al ristorante Etxebarry di Bilbao con Victor Arguinzoniz che decisamente ha segnato una tappa fondamentale del suo percorso dove ha imparato a vedere la cucina in modo diverso, dove la ricerca della materia prima è fondamentale.
Nel 2007 parte la sua avventura con Eataly, prima un anno a Torino poi l’esperienza a Tokyo. Quest’ultima è durata 2 anni nei quali ha scoperto una cultura e quindi una cucina che lo ha profondamente affascinato. E’ stato colpito dalla ritualità e dal rispetto che viene dedicato al cibo e soprattutto dall’essenzialità dei piatti e dall’eleganza della semplicità con cui li presentano. Questo è quello che Enrico vuole riproporre con la sua cucina oggi. Dopo il Giappone arriva NY, altra grande esperienza nella quale ha avuto la possibilità di lavorare oltre che per Eataly anche per diversi ristoranti di Manhattan. Al ritorno dagli Stati Uniti gli viene affidato Eataly Genova e soprattutto il ristorante Il Marin, dove propone una cucina a base di pescato, che ha l’intento di valorizzare prodotti locali e poveri con piatti originali ma altamente riconoscibili dove la materia prima ha il ruolo da protagonista.
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