Eccoli qua, Fabio Tenderini e Roberto Campitelli, giovani, bravi, simpatici, si fanno ben volere e con loro questa Osteria che prende il nome dal quartiere. Il parcheggio è il problema più grosso, il resto scorre via senza problemi. Piatti espressi, semplici, di spunto romano con qualche divagazione, prezzi accettabilissimi, e risultato sufficiente rispetto al prezzo pagato e all’immagine povera da Osteria. Non sono ambiziosi, ma certo è che con qualche piccolo accorgimento, ad esempio adottando una “non carta” senza la suddivisione classica antipasti primi secondi dessert, fatta di poche proposte un tantino più messe a fuoco, il risultato potrebbe essere ancora migliore. Osteria di Monteverde.
Eccoli qua, Fabio Tenderini e Roberto Campitelli, giovani, bravi, simpatici, si fanno ben volere e con loro questa Osteria che prende il nome dal quartiere. Il parcheggio è il problema più grosso, il resto scorre via senza problemi. Piatti espressi, semplici, di spunto romano con qualche divagazione, prezzi accettabilissimi, e risultato sufficiente rispetto al prezzo pagato e all’immagine povera da Osteria. Non sono ambiziosi, ma certo è che con qualche piccolo accorgimento, ad esempio adottando una “non carta” senza la suddivisione classica antipasti primi secondi dessert, fatta di poche proposte un tantino più messe a fuoco, il risultato potrebbe essere ancora migliore. Osteria di Monteverde.