Dal di fuori non gliele daresti forse le cinque stelle, poi una volta dentro t’accorgi che le vale. Non ci sono troppe coccole ed orpelli, ma la sostanza c’è (spazi comodità funzionalità) e soprattutto un personale esperto e cortese come non è facile trovare d’estate in montagna quando spesso le risorse umane sono avventizie per la corta stagione. C’è una bella spa, una colazione superba e un ristorante gradevole, (bella la mansarda superiore) con uno chef, Paolo Bertholier, che punta più alla sostanza che all’effetto. Certo qualche concessione in più all’estetica, o all’effetto (un abbinamento un pò trasgressivo) renderebbe più interessante la cena che comunque si fa apprezzare nel suo percorso tranquillo e senza rischi. Luca ci fa bere più che bene ed una chiacchierata con il Direttore, una vecchia conoscenza, ci conferma che l’albergo è in buone mani.