Leon d’Oro a Parma

Non sappiamo da quanti anni c’è, ma devono essere tanti. E crediamo invece che i cambiamenti siano stati pochi. Alle pareti le memorie delle generazioni, in sala scorrono i carrelli: quelli degli antipasti, il carello delle verdure, quello tradizionale dei bolliti e ci sono pure il carrello dei dessert e quello della frutta. Solo i primi arrivano espressi dalla cucina, tortelli e ravioli, c’è anche il tris per gustarne più di uno. Cucina conviviale e corroborante, che non amiamo  molto ma che non deve sparire quando è ben presentata e rispettata come in questo caso.

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