Francesco Maione è indubbiamente personaggio singolare, il problema è che non sempre lo troverete in questo ristorante che gli appartiene. Non che non ami seguirne le operazioni, ma la vera attività che gli interessa è il pescato. Se non avesse fatto l’imprenditore (e il politico, ambedue le carriere con successo), forse sarebbe stato un grande pescatore: del pesce conosce ogni dettaglio ed infatti la sua “vetrina” è esplicativa. Non c’è l’ammasso senza fine di pesci di dubbia provenienza come spesso capita trovare in giro presso locali che amano impressionare più per la quantità che per la vera qualità, qui invece troverete poche specie, pesci e crostacei, ma di quelli che fanno la differenza. Ed infatti il crudo che abbiamo assaggiato ce lo ricorderemo! Venendo ai piatti cucinati, dopo cotanto inizio è chiaro che si va in discesa e non in crescendo, con una cucina non troppo ricercata che punta a soddisfare i palati vogliosi di sapori forti e decisi. Il piatto migliore? il baccalà con provola e friarielli (è vero, abbiamo un debole per i friarielli anche fuori stagione) e i vigorosi spaghetti allo zafferano.