La differenza la fa sempre la buona cultura di base, così quando Emanuela e Fabio hanno deciso di lanciarsi nell’avventura della ristorazione, è bastato un buon soggiorno presso il Joia di Milano per acquisire rapidamente i fondamentali dell’Alta Cucina. Da una parte hanno avuto la fortuna di scegliere uno dei posti migliori d’Italia (dove opera Pietro Leeman, chef di cultura e intelligenza superiore), dall’altra le doti Emanuela ce l’ha sicuramente ed è sorprendente vedere come in così poco tempo riesca ad offrire un percorso interessante e di livello. Basta vedere la finezza di alcune preparazioni, come il dettaglio di un mirepoix perfetto, la leggerezza della tartelletta ai lamponi, la finezza del cuscus allo zafferano, la consistenza degli gnocchetti alle melanzane, che mostrano l’ottima impostazione di base. Ci sono ancora tanti altri dettagli da migliorare (il pane un pò pesante, le troppe mandorle tostate sui gamberi, il fiore di zucca poco croccante, i paccheri un pò salati, la spigola troppo cotta, il dessert un pò stucchevole e poco contrastato), ma l’impressione di fondo è altamente positiva e pensiamo ci spazio per un ulteriore evoluzione.