Alberto Bettini ha reso noto nel mondo questo piccolo paese sulle colline bolognesi, e soprattutto la sua trattoria di famiglia. Che ha arricchito negli anni con arredi e oggetti, facendola diventare un vero luogo cult per appassionati di chicche gastornomiche. La bottega e la sala al piano terra sono coinvolgenti, ma quella al primo piano con il bosco dipinto non è certo da meno. E’ cresciuta la produzione intorno al tartufo, con tante altre ricette e prodotti legati al territorio, e il tutto rimane comunque familiare con lui (e la moglie) che accolgono il visitatore, mentre in cucina c’è ancora mamma Giuliana con la zia Marisa e alla sfoglia Roberta. La cucina vera e propria è ormai affidata ai giovani come anche la sala. Il menù è ampio, racconta con tanti particolari la ricchezza del territorio e alcune ricette, e c’è spazio per tutti. Per chi vuol mangiare velocemente le famose tigelle del posto, o fare un percorso gastronomico più compiuto. Cucina che è fedele a se stessa, e non risparmia sapori, condimenti, in un’immagine di festosa esperienza gastronomica. Un piatto ci ha colpito, anche perchè forse meno ce l’aspettavamo: la zuppa di carciofi con polpettine di pane.