Alija e Perdomo a Contraste

Conoscevamo i due chef, ma non il locale. E devo dire che il Contraste passa inosservato solo a chi passeggia in via Meda, poi quando si entra è un altro mondo: un bel giardino, un’entrata con una scultura ad effetto e un piacevole salotto di casa signorile dove signorilmente si viene accolti. Un bel locale con una cucina altrettanto intrigante, nell’occasione rinforzata a 4 mani dalla presenza di Josean Alija, amico di Matias Perdomo. Tra i due è un contraste bello da vedere e da seguire, una serie di assaggi senza cadute che spaziano con mano precisa in tutte le direzioni. E’ un bel godere, poi certo qualcuno ci convince di più (l’ostrica, l’acciuga, il rognone). Alcuni sono bellissimi ma un pò troppo mandorlati: gli spinaci, i carciofi, il pilpil; ma nel complesso questo viaggio da Milano a Bilbao è una bella sequenza tutta da vivere. Cucina anche a 4 piedi (era così presentata) ed in effetti la brigata di sala ha un bel da fare nel sostituire posate bicchieri e vini nel corso delle 14 portate del menù, una corsa che merita l’applauso, mentre l’unica cosa che ci ha lasciato un pò perplessi è la sequenza degli abbinamenti dei vini, a parte la sicurezza del Ruinart iniziale.

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