Notevole è la crescita di Luca Abbruzzino, che partendo quasi da zero, anche se cresciuto in odor di cucina, in soli tre anni è arrivato alla stella Michelin, ed ha solamente 24 anni. I suoi meriti sono tanti, i sacrifici pure come gli stages lontano da casa (da Don Alfonso, Uliassi e Crippa). Meriti che vanno comunque anche divisi con il padre Antonio, un professionista di valore che per anni ha lavorato come consulente viaggiando molto per ritornare a casa qualche anno fa ed aprire il ristorante e che, quando ha visto il figlio affrontare con passione questo lavoro, lo ha incoraggiato, gli ha dato tutto lo spazio necessario e lo ha spinto in avanti mentre Lui ha fatto un mezzo passo indietro. Siamo nel versante che dalla città va’ verso Catanzaro Lido, in un quartiere nuovo residenziale, non facilissimo da trovare, ma alla fine sarete più che appagati da una cucina piena di stimoli, moderna, che alterna proposte più innovative (probabilmente dovute a Luca) a piatti più di sostanza (la mano diAntonio?) in una piacevole gara dove alla fine vince il cliente soddisfatto. I piatti migliori? i crostini di tonno all’nduja, i gamberi con quinoa, il baccalà con mozzarella e il dessert. Leggermente in secondo piano i due primi con il risotto troppo mantecato e la pasta troppa cotta. Ultima annotazione è sul prezzo: venite tranquilli, tra le stelle michelin è forse la meno costosa.