Torrimpietra, una storia che parte da lontano

La storia parte da lontano, nella grotta di tufo dove sono le cantina sono state rinvenuti resti di elefanti preistorici. Il Castello risale a quasi mille anni fa, ma l’attuale forma si deve ai Falconieri, che l’arricchirono nel settecento con una serie di importanti affreschi. Nell’ottocento la tenuta era di oltre 3000 ettari, ma con l’estinzione della famiglia Falconieri andò in decadenza fino all’arrivo di Luigi Albertini, direttore del Corriere della Sera ai primi del novecento, oppositore del fascismo ed infatti fu proprio con i soldi della liquidazione dal Corriere, quando fu invitato a dimettersi per le sue idee ostili al Regime, che comprò la tenuta allora completamente abbandonata. Grazie alla sua opera divenne una tenuta modello nota a tutti soprattutto per la parte lattiera. Poi fu divisa e oggi rimane il Castello con accanto le vigne, oltre 150 ettari (vitati circa la metà), con una produzione biologica. La proprietà è delle sorelle Carandini, nipoti dell’Albertini che curiosamente hanno poi sposato due vignaioli: Filippo Antonelli, di Montefalco, e Lorenzo Majnoni Guicciardini della Val d’Elsa. Ultima nata in questa lunga e bella storia è l’Osteria, detta dell’Elefante, che propone una cucina solida, legata al territorio, con larga parte di prodotti biologici.

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