Ventesima edizione di Capolavori a tavola, organizzata come sempre da Simone Fracassi: un esempio di come con determinazione, testardaggine (e un pò di incoscienza), una persona di valore riesca a smuovere e a trascinare un territorio, nel caso nostro il Casentino, splendido, orgoglioso della sua peculiarità ed eccellenza, ma forse proprio per questo poco aperto verso l’esterno. Anno dopo anno Simone è stato capace di far arrivare qui personaggi di valore nel settore enogastronomico che non poco hanno contribuito alla sua crescita. Gli ultimi anni, per colpa del covid, sono stati particolarmente impegnativi, ma Simone è uno che non demorde. A lui va tutta la mia stima ed il mio affetto per quello che è riuscito finora a realizzare. Speriamo che continui, magari aggiornando un format che a volte sembra distrarre troppo dagli obbiettivi della manifestazione.
Simone Fracassi
Stasera si svolge Capolavori a Tavola, l’evento ideato e realizzato da Simone Fracassi, grande macellaio della nostra Italia. Negli anni è cresciuto, quest’anno sembrava saltasse, ed invece si realizza con (ovviamente) tutte le precauzioni del caso. Dovevamo esserci, ma un impegno personale ce l’ha impedito e comunque siamo passati a salutare Simone e a fargli i nostri auguri. Capolavori a Tavola è uno dei segnali che l’Italia sta ripartendo.
Una bella location, all’aria aperta (ideale con questo caldo) tanti prodotti e tanti chef in azione per raccogliere fondi per la charity. Capolavori a Tavola è un bell’evento che attira l’attenzione di tanti sul Casentino, una delle aree più interessanti d’Italia sia pe ril paesaggio che da un punto di vista gastronomico. Simone Fracassi lo anima con misura ed estro e sono tanti gli amici che vengono anche da lontano per partecipare a questa gioiosa kermesse.
Capolavori a tavola, l’evento organizzato ogni anno da Simone Fracassi, si avvicina e già siamo con alcuni amici in zona. E che amici! Troviamo nella casa nel bosco Franco Pepe già in azione, Raffaele Barlotti taglia la treccia di bufala, Simone Fracassi alla brace. Grazie Enrico della tua ospitalità!
Octavin, l’ottava nota, forse l’estrema. Luca Fracassi in realtà è poi un tipo tranquillo, l’estrosità la sfocia più nei piatti che nel presentarsi. Ha un nome che da queste parti significa qualità (pensiamo a Simone Fracassi), ha avuto varie esperienze, la più importante alla Magnolia di Cesenatico prima di rientrare in questa città che sfodera ogni anno sommelier che fanno sfracelli, ma che in cucina è invece molto più timida. Siamo al bordo del centro storico con comodo parcheggio sotterraneo e il locale si presenta subito invitante a metà della piccola scalinata. In stagione un dehor accogliente, dentro una ventina di coperti semplici e curati. Alessandro Gelli gestisce bene la sala, le etichette sono poche, ma ben scelte. La cucina è ancora in rodaggio, vuole farsi notare, ha qualche imprecisione vuoi per frettolosità vuoi per la voglia di colpire sottolineando più del necessario alcuni piatti. Però si fa notare e bene: soprattutto nella sua fase iniziale ci ha convinto con due ottimi incroci di prto e mare mischiando in modo originale gamberi e carote prima e poi piselli e vongole. Poi come dicevamo qualche eccesso di sapidità e di forza nei condimenti, ma si arriva alla fine desiderosi comunque di ritornare per rivedere e seguire la presumibile crescita di questo chef attento e aperto alle osservazioni e confronti il che è sempre una buon trampolino di lancio.
e’ ormai una (bella) consuetudine il pranzo in onore del piatto dell’anno secondo la Guida de L’Espresso. Quest’anno si premia Alessandro Dal Degan per il suo orzo terra e acqua (secondo noi merita tantissimo, ma questo non è il suo piatto migliore). Una bella festa grazie anche all’ambiente, al servizio perfetto, al livello dei commensali e anche all’ottimo abbinamento tutto basato sugli champagne selezione Cuvèe Louise, uno meglio dell’altro con un finale perfetto: la cuvèe Louise Nature Grand Cru!
Gli Ambasciatori del Gusto hanno organizzato ieri sera un’importante serata in favore di Amatrice. 7 chef famosi si sono esibiti nei bellissimi spazi dell’Open Colonna. Noi siamo arrivati un pò tardi e quindi non abbiamo potuto vedere gran parte dei piatti preparati, ma almeno salutare i convenuti.
Due eventi, il Forum e i Capolavori a tavola e quindi doppio risultato. Il parco (grande e bellissimo) del Borgo a Corsignano viene quest’anno completamente coinvolto e tra prodotti (formaggi, mortadella, prosciutti ecc..) chef (una ventina) e dessert (a bordo piscina) la cena diventa una maratona golosa dove è impossibile assaggiare tutte le proposte. Però la serata è piacevole anche per il bel tempo, la temperatura perfetta, gli spazi consentono di evitare code e resse, e tra un brindisi con le bollicine di Ferrari e il ciaccino di Menchetti si chiacchera amabilmente con tanti chef venuti da lontano. Un capolavoro di serata.
La Cucina Italiana nel Mondo come patrimonio universale dell’Umanità. Se ne parla da tempo con Rosario Scarpato e ora è arrivato il momento importante: quello di lanciarla. A sostenerne la fattibilità è la dssa Poggi che lavora proprio su questi temi all’Unesco e che fa un preciso intervento in favore di questa candidatura. Poi man mano ecco le adesioni delle più importanti associazioni: FIC; le Soste, Eurotoques, Alma, Chic, JRE. Pensiamo che questa iniziativa possa essere un grande contributo morale e pratico alle migliaia di cuochi, pizzaiol, camerieri, pasticcieri, operatori che lavorano all’estero in nome dell’Italia. Un domani forse si sentiranno un tantino più gratificati e coesi nel loro lavoro e ne avremo tutti da guadagnare.