Wine Net, ovvero sei cooperative del vino unite in un progetto comune. Si sono presentate a Roma al Festival della Gastronomia e poi in giro in sei ristoranti selezionati. Siamo passati da Giulia, del bravo chef Pierluigi Gallo e alla Terrazza Divinity del Pantheon Hotel Iconic Rome per assaggiare due ottimi piatti (un grande pollo tandoori) di Francesco Apreda, ben abbinati a queste etichette che si distinguono per il buon rapporto prezzo qualità
Pierluigi Gallo
Il secondo ristorante selezionato per l’iniziativa in collaborazione con The Wine Net è il nuovo Giulia Restaurant, in via Giulia, una delle vie storiche di Roma. Artefice del progetto è l’imprenditore Carlo Maddalena, da sempre attivo nella scena della Capitale, con la gestione di locali dedicati alla mixology e ristoranti in centro storico. Dietro ai fornelli c’è un giovane e promettente cuoco: Pierluigi Gallo che propone una cucina stratificata e semplice, attenta a esaltare i sapori veri e mediterranei dei prodotti scelti con attenzione e combinati attraverso una fusione tra tecniche classiche e moderne. Il Giulia Restaurant, ubicato in una storica palazzina curata dall’architetto Marcello Piacentini, è una metà gourmet che presenta un ambiente raffinato e originale, tra poltrone colorate e mobili in legno, lampadari in stile d’epoca e richiami industriali. Il locale ti accoglie dalla seconda colazione all’after dinner ed ha una capienza di circa 45 coperti che si sviluppano su più livelli e in diversi ambienti, oltre ad una romantica terrazza affacciata sul Tevere e Ponte Sisto. La palazzina cielo terra ospita inoltre ai piani superiori tre splendide camere, tra cui una suite quadrupla e varie terrazze. Il bar e la caffetteria consentono di scegliere tra i migliori drink firmati Gianluca Storchi, che propone una vasta selezione di cocktail sapientemente miscelati. Al bancone si può provare qualche piccolo assaggio dalla cucina per un’esperienza che fonde la ristorazione Gourmet alla sapienza della tecnica di miscelazione. Con la stessa filosofia è stata pensata e creata la cantina che si snoda tra piccole realtà di prodotti naturali e biologici e grandi cantine.
E meno male che c’è Vinoforum con il fresco dell’aria che lambisce il lago e allieva la calura. Tatni vini in degustazione frammezzati da tanti eventi. Segnaliamo la Piperocena con i vini di Vinea Domini e la verticolare di Luca Cinacchi con i dosage zero di Ca’ del Bosco. Ne sentiremo la mancanza.
Tradizionale pranzo degli chef emergenti alla Torre del Saracino, il bel ristorante di Gennaro Esposito. Ecco i prescelti: Enzo Di Pasquale del Bistrot900 di Giulianova, Aldo Ritrovato del It Restaurant di Milano, Gaetano Trovato del Convento di Cetara, Giuseppe Costantino della Terrazza Costantino di Sclafani Bagni (PA), Alessandro Tormolini di Sensi ad Amalfi, Pierluigi Gallo di Giulia a Roma, Ivan Silvestri di Alicina a Porto Ercole, Ferdinando Palombo di Emporio Armani a Milano, Domenico Candela di George a Napoli, Antonio Ziantoni di Zia a Roma, Maria Rosaria Stellato di AnimaMia a Caserta, Pietro Penna di Casamatta a Manduria. In cucina c’è stata una bella atmosfera, voglia di confronto e i piatti ci sono sembrati belli. Ne abbiamo assaggiati solo 4 ed erano tutti buoni con il pomodoro ed anguria di Enzo Di Pasquale a distinguersi.
Un locale curioso situato proprio all’inizio di via Giulia venendo da Ponte Sisto. Curioso perchè si entra dal Lungotevere e si è al primo piano con il ristorante sotto e alcune camere con una bella terrazza (dove in stagione si può cenare) al piano di sopra. Dentro, anzi sotto, la sala è ampia e affaccia, senza entrata, direttamente su via Giulia. L’ambiente è curato, ma un pò incerto tra un immagine di ristorante gourmet e ilgenere bistrot, in sala è l’esperto Antonello Manias, mentre il titolare è Carlo Maddalena. In cucina Pierluigi Gallo, non lo conoscevamo, è giovane e bravo. Origini campane, cresciuto in Abruzzo, scuola di Niko Romito, è modesto e tranquillo. I suoi piatti non cercano l’effetto, non sono particolarmente curati sul profilo estetico, non hanno il dettaglio tecnico che fa la differenza, ma dobbiamo ammettere che in genere sono buoni, sensati e non banali. Si potrebbe definire un confort food dove la sostanza e il gusto sono al centro dell’attenzione e questo non è poco. Il piatto meno convincente? una triglia in carrozza dove il pesce è un pò penalizzato, tra i migliori invece il polpo e i tortelli.