Un tempo venivamo a Gubbio per la Fornace di Mastro Giorgio, un buon ristorante che affiancava l’altro storico della famiglia Rosati, quello sulla collina accanto alla Basilica di Sant’Ubaldo. Giuseppe giovanissimo scelse poi la strada migliore: andare ad imparare il mestiere dove la cosa è più difficile che altrove: a Manhattan. Anni fa l’abbiamo ritrovato da Felidia di Lidia Bastianich e con lui abbiamo fatto vari eventi nella Grande Mela scoprendone le doti. Da qualche anno è rientrato pur continuando ad andare spesso negli States dove conosce uomini e cose come pochi altri. Segue da vicino l’azienda della famiglia Cotarella e con lui brindiamo ai vecchi ricordi con il Sorè, un rosato fresco e piacevole.
Lidia Bastianich
Sono tante le feste della vendemmia, poche quelle della fioritura. Eppure, come ha ricordato Attilio Scienza, senza il fiore non nasce il frutto. E abbiamo appreso anche tante altre cose dal suo interessante intervento: il fiore è piccolo, nascosto, non bello, non grande, non colorato, non profumato! Questo perchè è fecondato da una piccola “mosca” che entra dal di sotto del fogliame a ricercare appunto il fiore. Misteri della natura che hanno permesso a questa “liana” (altra scoperta) nata 70 milioni di anni fa, di adattarsi come altre poche specie al mondo. Solo l’uomo la supera. Ma si è parlato soprattutto di sala per presentare il progetto IntreCCi, la scuola di alta formazione del servizio di sala che sta nascendo accanto al Museo del Vino a Castiglione. Un bel progetto portato avanti con entusiasmo notevole dalle tre sorelle Cotarella, un progetto che anche noi nel nostro piccolo stiamo seguendo con grande interesse, tramite Emergente Sala, la competizione riservata ai giovani professionisti under 30. Chiusura con il pranzo a tema erbe spontanee ben preparato da Alessandro Dal Degan (un camouflage al latticello di camomilla), un risotto di gran sapore di Caranchini (con eccesso di aglio), un agnello alle erbe arrostite (straordinario) di Iannotti, un goloso dessert di Meroi. Il tutto con i vini dell’azienda (il viognier, vermaente notevole, e il classico Montiano) e come ospite d’onore Bruno Vespa con i suoi vini,
La gastronomia Beltrami a Cartoceto non è un locale qualsiasi, ma una raccolta di memorie, sapori, etichette perdute e recenti, testimonianze di palati illustri, e anche, ovviamente, offerta di grandi prodotti. Vittorio ha iniziato quasi 40 anni fa, un pionere. A lui si deve in grande parte il merito della valorizzazione dell’ottimo olio locale e la ripartenza dei formaggi a quel tempo quasi abbandonati. La riscoperta ed il successo delle fosse dei formaggi ha ridato slancio a tutto il settore, e così oggi abbiamo varietà di forme di caprini, vaccini e pecorini opera di numerosi casari. Con Vittorio portammo avanti tanti anni fa il progetto Coldimarca che mirava, in largo (troppo?) anticipo con i tempi alla sinergia del territorio. Oggi entrare in questo luogo così particolare è per noi fonte di emozione ad ogni sguardo, ma anche a chi entra per la prima volta suggeriamo una meditazione lunga e profonda scaffale per scaffale.
Eravamo curiosi di conoscere il ristorante dei Bastianich e facile sarebbe criticare uno che critica molto come Joe Bastianich. Ma anche se non tutto è perfetto, sono tantissimi i motivi per lodare questa struttura: l’alto investimento, l’aver dato fiducia a tanti giovani in sala e in cucina, il giusto equilibrio della proposta (un correto mix di eleganza, professionalità e freschezza visto anche se siamo in aperta campagna e non in città). C’è un’aria efficiente e distesa che induce a rilassarsi e lascia crescere le aspettative, che, una volta tanto, non sono disattese. Lo chef Eduardo, si muove bene tra forno Jasper e padelle, ed accanto ha Kelly efficiente e tosta. I piatti scorrono veloci, pieni di sapori allegria e colori, con qualche sottolineatura di troppo, qualche vivacità eccessiva a scapito della finezza, ma sono anche quei contrasti che la gente poi apprezza. Manca forse l’acuto, il piatto che spicca e che si fa ricordare, ma dobbiamo anche dire che manca la caduta, la nota sbagliata. Non cercate ovviamente il territorio che qui è appena e solo sfiorato, ma la godibilità è assicurata, anche nel finale: i dessert della giovane Annie sono ineccepibili e interessanti, anche se meriterebbero una presentazione meno frettolosa.
Si è appena inaugurata a Eataly New York la grande scuola, uno spazio sottratto alla vendita e dedicato alla formazione. Certo, anche questa rende, però a parte ogni mera considerazione economica, crediamo sia importante sottolineare (e lodare) questa iniziativa. “Vendere la nostra cultura” è il miglior metodo per vendere poi tutto il resto.
Felidia è un pò il simbolo del successo della cucina italiana nel mondo e in particolare in America. La famiglia Bastianich, nonostante alcune recenti controversie per questioni relative a delle mance non corrisposte, gode di una notevole reputazione: dalla TV (presenze a non finire di Lida e ora anche del figlio Joe per Masterchef, sul piccolo schermo). Hanno creato un impero non piccolo grazie a numerosi ristoranti aperti non solo a NY. Questo rimane la casa madre e continua a servire con grande continuità una buona e ricca cucina italiana.
Vinitaly migliora o peggiora? Segnali positivi non ne mancano, funzionano le nuove date, funzionano le navette, c’è uno spazio per i food bloggers (vedi foto sopra) e per i vini “naturali” (Vivit). Ma in termini di parcheggi code ecc… nessun cambiamento e inoltre non funzionano i cellulari e internet. Comunque è “la” fiera d’Italia e non manca nessuno (o quasi).