L’Asinello con umiltà passo dopo passo di strada ne ha fatta da quando lo conoscemmo tanti anni fa. E, cosa importante, senza perdere il candore e la semplicità degli inizi. Senza strafare, non sarebbe il luogo (un piccolo borgo tra le vigne del Chianti) la sala è più elegante e confortevole, la cantina ben predisposta e accessibile, la cucina più organizzata. L’occasione è ghiotta: un pranzo a 4 mani con l’amico stellato Filippo Saporito, impreziosito da una serie di champagne di rilievo di Bergere, rappresentati ed introdotti da Massimo Fabiani. Un’occasione per riassaggiare i piatti di Senio (con Filippo abbiamo recentemente condiviso un lungo viaggio), e per apprezzarne lo stile misurato, gli ottimi prodotti di base, la semplicità dell’accoglienza. E’ una cucina non per chi ama l’avventura, ma i tanti che ricercano la sostanza saranno accontentati.
Filippo Saporito
Un pranzo e una cena particolare in questo nostro viaggio in Cina. L’esperienza dello “shabu shabu” versione cinese dove abbiamo apprezzato una tecnologia notevole (piastra individuale con la pentola personalizzata e robot che porta le vivande) e poi invece alla sera in un locale specializzato nell’Hot pot della carpa e dell’anatra. Tipico, con un’informale atmosfera , il nome (la trattoria dei cento sapori) mantiene le promesse, specie nei sapori piccanti.
Ultimo giorno di corso alla Blue Horizon School di Dong Ying e salutiamo i ragazzi. Dobbiamo dire che siamo stati sorpresi dal calore dell’accoglienza, da come ci hanno seguti e come hanno partecipato alle nostre lezioni. Sorridenti, attenti e partecipi, veramente dei ragazzi modello che alla fine ci hanno quasi asslatato per chieder euna foto, una firma, una stretta di mano. Ci hanno ringraziato, ma siamo noi che dobbiamo ringraziare loro.
A DongYing per tener lezioni di cucina italiana. Una bella esperienza grazie allo IED, un corso voluto da Vito Plantamura e Federico Caravaggi e che vede protagonisti Ilaria Legato food designer e Filippo Saporito chef della Leggenda dei Frati. La meta è Blue Horizon Hotels Company, una catena alberghiera di un centinaio di alberghi e il corso sarà trasmesso in streaming a centinaia di cuochi
Breve sosta a Firenze per parlare di un progetto che speriamo vada in porto. Siamo con Filippo Saporito chef de La Leggenda dei Frati a Villa Bardini e lui ci porta da Irene, che è il nuovo nome del ristorante del Savoy Hotel completamente rinnovato nell’arredo e nella sostanza. Oggi la formula è semplice, più fruibile per il pubblico che affolla la bella piazza della Repubblica. Qui Filippo ritrova un suo collaboratore, il bravo Endrit Prifti che ben coordina il nuovo corso del bistrot.
Non è stato facile il compito dei concorrenti: cucinare poco più che verdure e tuberi, con il solo aiuto del barbecue, ed in sole due ore. Inoltre alla fine è arrivata la pioggia che ha movimentato ulteriormente la gara. Ma bravi tutti perchè aldilà della competizione era questo anche un modo per ritrovarsi e confrontarsi con il giusto spirito in una situazione sicuramente anomala. Guardate queste immagini, magari manca qualcuno, e ci dispiace, ma questo non vuole essere l’album ufficiale dell’evento che sarà invece preparato dai fotografi professionisti che erano presenti.
Due eventi, il Forum e i Capolavori a tavola e quindi doppio risultato. Il parco (grande e bellissimo) del Borgo a Corsignano viene quest’anno completamente coinvolto e tra prodotti (formaggi, mortadella, prosciutti ecc..) chef (una ventina) e dessert (a bordo piscina) la cena diventa una maratona golosa dove è impossibile assaggiare tutte le proposte. Però la serata è piacevole anche per il bel tempo, la temperatura perfetta, gli spazi consentono di evitare code e resse, e tra un brindisi con le bollicine di Ferrari e il ciaccino di Menchetti si chiacchera amabilmente con tanti chef venuti da lontano. Un capolavoro di serata.
E queste sono le ultimi immagini, la gara è finita, Gianni Tarabini, Umberto Vezzoli e Beppe Guida si esibiscono con delle ricette dove anche loro interpretano il bosco e le radici e intanto la giuria fa i conti. Giungiamo così al momento finale, i vari premi, gli omaggi di prodotti Roots, Toscobosco e Pastificio dei Campi a tutti i concorrenti e anche ai giurati. Ed in ultimo l’assegno di duemila euro al vincitore assoluto: Christian Mandura del Geranio di Chieri. Finisce qui il Roots Summer Contest.
E tutti gli chef al mercato che abbiamo approntato per loro: radici fresche, verdure, frutta di stagione, erbe aromatiche e selvatiche, con le confezioni di Roots e di Pasta del Pastificio dei Campi. Ognuno ha la sua cassetta e “fa la spesa” che viene poi regolarmente pesata. E nel frattempo arriva la giuria, pian piano, nomi famosi ed eccellenti del meglio della ristorazione toscana e non solo. Finita la spesa secondo il sorteggio ogni cuoco entra nel backstage, troverà solo un tavolo e dell’acqua bollente, niente elettricità, solo coltelli e tagliere. Ognuno avrà un’ora e poi un’altra ora all’esterno alla postazione del barbecue per finire la ricetta e servirla alla giuria. Brindisi e si parte.