Dieci anni di Parini, due volte e mezzo di Fausto e Stefania. Loro sono stati fortunati a trovare uno come Lui, ma la fortuna se la sono di certo meritata. Pochi oggi sanno o ricordano gli sforzi di Fausto, funzionario del comune di Rimini, sindacalista attivo, appassionato ante litteram delle cose buone. Nei primi anni novanta cominciò a far conoscere la sua casa di famiglia arrampicata sul ripido colle di Torriana, a riempirla di grandi vini e prodotti del territorio e pian piano a proporre una cucina fin dall’origine attenta e diversa da tutto quello (tanta roba) che c’era intorno. Si è sempre mangiato bene, ma di certo con Pier Giorgio (lunghi anni di fecondo apprendistato con gli Alajmo) la cucina è definitivamente decollata. Oggi Lui si attira giustamente tutte le lodi, ma noi ci teniamo a ricordare l’ importante presenza di Stefania in sala e di Fausto in sala con le sue acute osservazioni e suggerimenti sui vini. Tornando alla cucina, affidatevi allo chef per percorrere un menù che ha pochi rivali, una sequenza che si fa apprezzare non solo per la varietà dei temi trattati, ma per l’originalità degli accostamenti, alcuni dei quali praticamente unici. Qui il “dejà vu” praticamente non esiste e l’eccitazione del palato fine arriva al cielo, dalla fenomenale chips di cima di rapa iniziale alla sogliola con cavoli, dai mirabili gnocchetti alle deliziose linguine, dal cardo alle lumache, forse la ricetta che più ci ha colpito. Nessuna battuta a vuoto, solo un paio di piatti in tono minore, ma non per questo non interessanti (la seppia con crema di aglio, il maiale un pò troppo profumato). Consiglio: veniteci almeno una volta l’anno, e se potete anche più volte, non vi annoierete di certo!
Fausto Fratti
Tradizionale cena delle 3 forchette con alcune novità. La prima riguarda la location, la grande sala dello Sheraton che cerca (e non ci riesce) di farci dimenticare la sede storica della Città del Gusto. La formula è innovativa, non più la cena placèe, ma i piatti ce li andiamo a prendere direttamente dagli chef che cucinano lungo il perimetro della grande sala. Una formula che velocizza il ritmo della cena, permette di scambiare qualche chiacchera con gli amici capitati ad altri tavoli, i piatti vengono raccontati dagli chef in prima persona e vengono anche facilmente digeriti grazie ai chilometri che si fanno. Due annotazioni, l’enorme palco è rimasto a lungo tristemente vuoto, e non capiamo perchè, gli assaggi erano tutti di buona o ottima fattura, ma il kiwi di Pier Giorgio Parini (siamo stati fortunati, abbiamo inziato da lui) ci ha aperto i polmoni con le sue note balsamiche e rinfrescanti che ci hanno accompagnato in dolce ricordo fine alla fine, bravo Pier Giorgio.
Nasce a Testaccio la Gazzetta Gastronomica di Bonilli. Nasce in un giorno bagnato dalla pioggia, e quindi sarà fortunata; nasce pure con tanta Passione Gourmet nel corpo. Si brinda con zuppe famose, noi arriviamo tardi, giusto in tempo per raccattare un boccone prezioso (panettone e quinto quarto, firmato Bottura). Auguri.
Sopra la medaglia Touring “top di Domani” che ho dato a Pier Giorgio Parini (chef del Povero Diavolo di Torriana) quasi 4 anni fa, scommettendo su di Lui quando pochi sospettavano la sua esistenza.
Il povero diavolo: la locanda
Non solo ristorante, ma anche piacevole locanda: Locanda del povero diavolo a Torriana, paese con una posizione straordinaria.