La presentazione della guida Michelin è sempre una grande festa. Le stelle che cadono purtroppo non fanno notizia, mentre è gran festa per i nuovi arrivi. In larga parte sono giovani e quasi tutti transitati nel nostro premio Emergente Chef, motivo di più per sentirci orgogliosi.
Abbracciamo così tanti giovani che vedono coronare la loro carriera, da Franzese a Cilenti, da Bellingeri a Giubbani, da Biafora a Manduria e altri ancora.
Due doppie stelle, sempre troppo poche secondo noi rispetto alle aspettative di tanti bravi monostellati, ma almeno sono di quelle pesanti e ambedue meritate: Iannotti al Kresios e Giovanni Solofra a suggellare il trionfo della Campania.
Felici loro, ma un pochino anche noi, per i tanti riconoscimenti che i nostri giovani emergentei hanno raccolto.
Domenico Cilenti
Domenico Cilenti, che ricordiamo vincitore sette anni fa di Emergente Sud, ci è sempre rimasto nel cuore. E’ chef capace e bravo, sinceremente legato al suo territorio (il magnifico Gargano). Ma proprio perchè conosce la sua terra, sa che non gli può dare molto fuori dalla stagione estiva. Così si è inventato tante attività, sta portando avanti con successo un B&B di charme, la produzione di prodotti (tra i quali la salicornia) che vende anche online, collabora con Eataly ed ora ha aperto anche questo nuovo ristorantino nel centro storico di Firenze in bella posizione. Caso vuole che al nostro passaggio incontriamo pure Simone Cipriani, altro campione di Emergente, ora chef patron di Essenziale sempre a Firenze. I due chef sono amici e hanno diviso molte esperienze. Le migliori qualità di Domenico secondo noi sono quelle di essere un imprenditore nato: ha il carisma, le idee, la determinazione di portarle avanti e sa coinvolgere la gente. Ma non scordiamo che è anche bravo in cucina, ascolta e sa correggere i suoi difetti e quello che propone ha il dono della semplicità e dell’immediatezza, senza autoreferenzialità e presunzione, proprio come il nome del locale vuole anticipare. In questa avventura è aiutato da Orazio Guerrera e Antonino Guidotto, uno calabrese e l’altro siciliao. Lui è pugliese, ed è quindi chiaro il “benvenuti al sud” che è il sottotitolo del locale. Da non mancare anche per la gradevolezza del contesto e il buon rapporto prezzo qualità.
Un altro libro di ricette? Sì, è vero, sono forse tanti. Ma questo è carino, inusuale, quasi senza pretese, eppure si sfoglia degustando già mentalmente il piacere che le foto suggeriscono che i versi abbinati sottolineano. Si deve a due personaggi altrettanto simpatici: Gabriele, il poeta e Domenico, il cuoco. Lui lo conosciamo bene, è solare come la sua terra e continua a stupirci: sempre in movimento, sempre con nuove e interessanti idee. Ultima sorpresa: la location, dietro alla Ferrovia di Roma Lido, un angolo di spazio arricchito da vecchie carrozze e attrezzato a teatro all’aperto, con tanta musica, bevande e giovani entusiasti.
Due giorni in giro per la Baviera e gran finale con i 5 chef al Kounge, una bella e funzionale sala privata con cucina a vista, per preparare il menù di prodotti bavaresi, ognuno improvvisando secondo il proprio stile, con l’aiuto prezioso di Josef Hartl, lo chef della Baviera, bravo e disponibile. Tavola con le Autorità locali (il Ministero della Baviera e la Camera di Commercio Italo-Tedesca) che hanno pensato e realizzato l’evento, e con loro giornalisti di ambedue i paesi. Tutti i nostri cinque chef hanno dimostrato grande coesione (e nessuno di loro si conosceva prima di questo evento) e grande professionalità muovendosi con eleganza, preparando i vari piatti con ritmo giusto e anche sequenza rispettata di sapori e ingredienti. E non era facile dovendo comunque cucinare in trasferta con materie prime obbligate e in gran parte poco note. Ne è uscito un menù piacevole, molto leggero rispetto ai canoni locali, di bell’effetto e anche giocoso (nel caso della rosticciada). Gli applausi sono stati spontanei e i giornalisti tedeschi hanno veramente apprezzato e si sono a lungo complimentati con i nostri ragazzi. Ultima sorpresa: le orecchiette di Domenico Cilenti che hanno chiuso la serata, d’altronde gli italiani non possono far mancare la pasta a tavola.
Si chiude così questo breve viaggio in Baviera, originale per la sua impostazione, azzeccato per il risultato positivo e il riscontro che ha avuto: Speriamo che non rimanga un episodio.
Con noi 5 giovani chef italiani, conosciuti in genere la prima volta attraverso il nostro Premio al miglior chef emergente d’Italia, che dovranno preparare una cena con i prodotti locali. Coordinerà il giovane chef stellato Josef Hartl che andiamo a trovare. La sua famiglia ha una bella fattoria sulle verdi colline di Turkenfeld, che visitiamo, dove gli animali pascolano liberi. Torniamo poi alla Locanda per assaggiare la cucina tradizionale del luogo. Poi tutti in cucina a scegliere con Josef gli ingredienti necessari per le 5 ricette.
Un piccolo grande evento il Corto Circuito dei Contadini, piccolo per dimensioni, grande per i prodotti esposti e per il messaggio di coesione e professionalità che produttori, cuochi e appassionati hanno tutti insieme dato. Arrivare a Vieste non è facile e avere tanti visitatori fuori stagione con il tempo incerto perfino il lunedì credo che abbia sorpreso un pò tutti. Non sono state poche le difficoltà iniziali, come spesso accade nella prima edizione di un evento, ma alla fine tutti contenti.
E finalmente eccoci al via di questo evento, programmato un anno fa, poi rinviato per l’alluvione che lo scorso settembre ha colpito la zona. Oggi il tempo è incerto ma sembra tenere, e un bel messaggio di ottimismo parte da Franco Schiavone presidente del Gal Gargano che ha fortemente voluto questo evento, e accanto a lui Fabio Porreca presidente della Camera di Commercio di Foggia. Apre gli showcooking Domenico Cilenti uno dei propugnatori di questo evento, seguito poi da Mario Falco in rappresentanza della FIC. Domenico Cilenti apre anche la serie dei laboratori sui prodotti del Gargano.
Movimentato il Fuori Taste di ieri sera, dove abbiamo alternato la movida del Mercato Centrale (complimenti a Umberto Montano per quello che ha saputo creare), con un angolo più tranquillo in via Parione (Via Tornabuoni), il Moyè. E’ una serie di locali con lo stesso nome presenti a Milano e a Firenze, con la consulenza di Domenico Cilenti in cucina e una serie di prodotti e ricette che ben rispettano i sapori pugliesi.
Non basta essere bravi, in questi tempi di crisi bisogna essere pure originali, trovare quell’appeal in più che fa la differenza e porta a farsi notare, primo passo verso il successo professionale. Nei Foodies ogni anno troviamo tante storie degne di essere citate e in particolare i Premi assegnati ne sottolineano alcune veramente ragguardevoli. Complimenti a Laura Mantovano che ogni anno si cimenta nel non facile compito di selezionare e raccogliere le tante segnalazioni.