Per i 10 anni di Alma seguiamo due convegni, al mattino sull’ospitalità, il tema più scottante del momento, al quale cercano di dare una risposta i relatori presenti, da Marchesi a Pipero, da Valazza a Mozzini. Ancora più ambizioso il tema del pomeriggio: quale sarà la cucina del futuro? 100 cervelli chiamati da tutta Italia e non solo, divisi in gruppetti, alcuni bilingue, armati di pennarello e lavagna, hanno detto la loro, ma anche qui vagando un pò tra le nuvole dei fumetti disegnati, con buona volontà e poco costrutto anche perchè i termini erano forse troppo generici.
Antonella Millarte
Bello e buono questo risotto di Angelo Sabatelli (anche se per noi un pò troppo ricco), da apprezzare anche perchè non siamo in terra di risotti ma in Puglia, a Monopoli, in una bella masseria dove Angelo ha aperto il suo ristorante dopo tanti anni di Cina in posti di assoluto prestigio. Lo ritroviamo sempre in forma, ancora più in linea con il territorio ormai ritrovato, anche se in alcune ricette emerge qualche ridondanza, ma siamo comunque di fronte ad uno dei migliori chef di tutta la regione e ce lo conferma questo menù che denota esperienza tecnica e classe. Venitelo a trovare (per chi non lo conoscesse) per scoprire un bravo chef ancora relativamente poco noto che ha avuto il coraggio di tornare alle sue origini e speriamo non se ne penta.
Eleganza e stile che non sfigurerebbero a Roma o Milano. Ciro Bernardi con l’aiuto di Giovanni Contento dà un bell’esempio di bottega di classe con questa pasticceria curata nei dettagli che raddoppia gli spazi della sede originaria di Grottaglie. Poche settimane ancora e un nuovo punto verrà aperto all’ aeroporto di Bari, insomma Ciro si sta dimostrando non solo bravo pasticciere, ma anche imprenditore intraprendente, cosa che, di questi tempi, è qualità ancora più rara. Bernardi, Grottaglie e Taranto.
Nell’anfora è più bello? Il primitivo si arricchisce di una nuova veste grazie all’intraprendenza imprenditoriale di Ciro Bernardi, che nasce ed è tuttora pasticciere, ma che ha capito che il “terroir” personalizza e aiuta il marketing non solo dei dolci ma di tutti i prodotti collegati e in primis del vino. Sarebbe comunque riduttivo ricondurre il tutto ad una pura operazione commerciale, Ciro è uno che ci crede, che ha scelto con cura ogni dettaglio per poter offrire un vino di ottima qualità, in una veste nuova che faccia parlare di sè, ma che anche riporti l’ attenzione su questa terra a volte un pò dimenticata.
In un’Italia che non riesce nemmeno a mettersi d’accordo se festeggiare la Sua Unità, fa un certo effetto vedere tre provincie collaborare.