Abbiamo un debole per questi due chef: Davide Del Duca e Valentino Cassanelli, conosciuti anni fa ad Emergente ed ora avviati al successo, il secondo ha già preso la sua stella michelin nel lussuoso 5 stelle di Forte dei Marmi al Lux Lucis, il primo pensiamo che ci arriverà, speriamo presto. Sono anche amici e lo hanno dimostrato l’altra sera in una cena in comune dove i piatti alternati tra i due hanno comunque seguito un chiaro filo logico conduttore. Una cena sperimentale dove si sono esibiti liberamente improvvisando i dettagli di alcune ricette con la spesa fatta al mercato del mattino. Una serie di piatti pieni di idee, di rimandi e contrasti tra le mille sfumature delle verdure ma non cercando per forza il vegetariano (quasi ovunque entravano carni o pesce, o meglio le loro frattaglie o tagli dimenticati). Ogni piatto quindi una sorpresa, non sempre secondo noi centrata nel gusto, ma alla ricerca a volte del contrasto intrigante o anche spiazzante. Cena cominciata un pò in ritardo, il che però ci ha permesso di godere degli ottimi e collaudati stuzzichini iniziali dell’Osteria Fernanda e del gran pane. Vini de Les Caves de Pyrene anche loro non passavano inosservati.
Alfonso Isinelli
Un bel successo quello di Santopalato, nuova trattoria vicino a San Giovanni, che ripropone una cucina popolare ormai sparita con animo fresco. E’ la giovane Sarah Cicolini in cucina, che si destreggia tra maiale e manzo puntando comunque più che al filetto al quinto quarto. L’ambiente è spartano, reso gradevole dal bel recupero d’antan dei manifesti appesi alle pareti, una piccola carta dei vini è a disposizione, (ma al nostro tavolo sedevano due beoni del calibro di Alfonso Isinelli e Antonio Scuteri e si passsava con nonchalance dalla gazzosa allo champagne, dal vino biologico al grande barolo). Ai tavoli intorno giovani e famiglie intere con bambini: è un piacere quindi vedere l’ambiente così ben frequentato, peccato solo che il livello sonoro sia fuori controllo. Quanto alla cucina, merita senz’altro l’incoraggiamento per la varietà e la capacità nel trattare materia prima comunque difficile, che a volte potrebbe forse essere ancora più alleggerita, ma crediamo che il vero limite sia piuttosto nell’insistere fin troppo nel seguire la linea delle frattaglie senza alternare con piatti vegetariani che amplierebbero il respiro della cucina per dare anche un messaggio più salutistico e di sano equilibrio al menù. Il piatto migliore è stato senza dubbio l’elegante pancia di maiale, sontuosa anche in bocca, e lode anche alla papacella.
Grande successo per l’annuale sondaggio di Agrodolce: le migliori Botteghe alimentari di Roma. Sono state invitate al Festival della Gastronomia le prime cento e se ne sono presentate più della metà. La più votata? Le Bontà del Palato, quartiere Appio Latino della famiglia Strippoli, che festeggia meritatamente il premio.
Ultima selezione con ben tre regioni rappresentate. In campo: Francesco D’Alessandro di Mammarossa ad Avezzano, Edoardo Massari de L’Arca ad Alba Adriatica, Donato Martella del Capriccio di Vieste, Solaika Marocco de Il Primo a Lecce, Emanuele Strigaro di Palazzo Foti a Crotone. Una gara combattuta ed equilibrata, e alla fine vincono i profumi dell’orto di Mammarossa ad Avezzano presentati con giusta misura e ottimo sapore.
E arriva la “Summa” del mondo della pizza. Forse era inveitabile visto il successo anche mediatico delle pizzerie che ormai fa ombra anche a quello degli chef. A scriverla sono in tanti, coordinati da Barbara Guerra, Luciano Pignataro, Albert Sapere con alle spalle il gruppo di Formamentis, quindi è Napoli il baricentro dell’operazione che comunque si vuole presentare come internazionale e in effetti ci sarà una tappa anche a New York. Migliaia le pizzerie esaminate, 500 quelle messe in fila, anche se dalla 151sima posizione in avanti sono tutte alla pari. Non mancheranno le polemiche, ma crediamo che, visto la qualità professionale di chi ci ha messo la faccia, le cose sono state fatte nel modo migliore. Poi come tutte le classifiche, ognuno avrà qualcosa da ridire. Prossimo appuntamento a Napoli il 20 luglio per scoprire le prime 50.
Come ormai tutti sanno il Tiglio di Montemonaco è ormai chiuso, inagibile, e lo sarà presumibilmente per molto tempo. La fiaba di questo locale sperduto tra i monti con la sua cucina incantata sembra non essere a lieto fine. Enrico Mazzaroni, chef e titolare, senza ormai casa e locale deve per altro assistere i genitori anziani e sfollati. Insomma un quadro nero che induce al pessimismo, ma la speranza non deve morire e a tenerla viva sono anche iniziative come questa, ed è grazie alla sensibilità di Davide Del Duca e Andrea Marini, sempre pronti a scendere in campo quando c’è una causa, che possiamo assaggiare i piatti del bravo Enrico e sperare che in qualche modo la fiaba abbia un seguito. Aiutiamo il TIglio, comincia la Fernanda e speriamo sia una lunga serie.
Oltre le aspettative è andato il Premio alle migliori 100 Botteghe di Roma. Un sondaggio realizzato con la collaborazione di Agrodolce che ha ricevuto in una sola settimana oltre 2000 risposte, segnalazioni e indicazioni. Sondaggio che ha indicato nel panificio Bonci la bottega migliore, mentre una giuria di giornalisti e blogger ha segnalato Tè e teiere per l’ambiente, Severance per la selezione dei prodotti, Formaggeria Loreti per la competenza del servizio. Una settantina le Botteghe presenti che hanno ricevuto l’attestato di qualità e che ringraziamo per la loro presenza.
Anche un hotel prestigioso come il Cipriani subisce il fascino della pizza. Il suo chef, Davide Bisetto, fresca stella michelin al ristorante Oro, scende nella Capitale per firmare pizze d’autore nella pizzeria più celebre di città: la Gatta Mangiona, che piano piano si avvicina al ventennale di onorata attività. Un Giancarlo Casa sempre in gran forma propone così una lunga serie di assaggi decisamente buoni che ha un gran finale: la pizza al radicchio e morlacco di grande intensità e nota piacevolmente acidulata.
Amiamo il mondo del wine e del food perchè è pieno di personaggi singolari. Uno di questi, tra i più rappresentativi è sicuramente Giuseppe Di Martino. Una dozzina di anni fa si è messo in testa di fare una pasta secca come non si era mai visto prima, qualcosa che doveva essere un pò come la carne wagyu per i carnivori e l’ormeaux per gli amanti dei frutti di mare. La sua ricerca al maccarone perduto lo portò ad incontrare un altro come lui, Nicola De Vita che praticamente nel suo mulino a pietra macinava solo chicchi di grano scelti uno per uno. Fecero la prima pasta con tanto amore e ce la portarono al Blog Cafè di San Patrignano dove allestimmo una specie di giuria di assaggi a confronto e la pasta si rimediò una lode, ma anche un’ammenda etica per via del prezzo. Ma aveva ragione lui, quando c’è la qualità ci dev’essere pure un prezzo adeguato ed infatti negli anni successivi le confezioni rosse e nere del Pastificio dei Campi hanno conquistato l’Italia, prima, e l’estero a seguire. Giuseppe ha seguito la via maestra: vendere alla ristorazione migliore e va da sè che con lui si può parlare e mettere a confronto le più celebri tavole al mondo. Nel suo moderno e lindo stabilimento a Gragnano c’è anche posto per una sala con cucina e un tavolo lungo per 10 commensali. Qui raduna di tanto in tanto amici e colleghi e qui chiama a cucinare i Giovani Ristoratori d’Europa che affianca all’autoctono beppe Guida per una sessione di studio e approfondimento della pasta. A noi è capitato il simpatico Alain Alders, titolare di un bellissimo ristorante dal nome alquanto complicato, De Vrienden van Jacob a Landgoed Duin en Kruidberg (Olanda). Ci siamo divertiti, la pasta non annoia mai e le bollicine in accompagnamento denotano l’altro amore di Giuseppe: lo champagne.
E qui riproponiamo alcune immagini dell’ultima giornata, sicuramente la più densa di emozioni, con le premiazioni dei ristoranti meritevoli del centrosud (e ringraziamo veramente i tanti ristoratori arrivati anche da lontano), e poi la finale del Premio miglior Chef Emergente d’Italia 2015. Come sapete Olvier Piras dell’Aga di San Vito Cadore ha vinto su Gianfranco Bruno de La Masseria del Falco di Forenza e su Nikita Sergeev de L’Arcade di Porto San Giorgio. Ancora complimenti a loro e penso sia interessanti rivederli in queste foto.