Tra spaghetti e bollicine, una cena al Pastificio dei Campi

Amiamo il mondo del wine e del food perchè è pieno di personaggi singolari. Uno di questi, tra i più rappresentativi è sicuramente Giuseppe Di Martino. Una dozzina di anni fa si è messo in testa di fare una pasta secca come non si era mai visto prima, qualcosa che doveva essere un pò come la carne wagyu per i carnivori e l’ormeaux per gli amanti dei frutti di mare. La sua ricerca al maccarone perduto lo portò ad incontrare un altro come lui, Nicola De Vita che praticamente nel suo mulino a pietra macinava solo chicchi di grano scelti uno per uno. Fecero la prima pasta con tanto amore e ce la portarono al Blog Cafè di San Patrignano dove allestimmo una specie di giuria di assaggi a confronto e la pasta si rimediò una lode, ma anche un’ammenda etica per via del prezzo. Ma aveva ragione lui, quando c’è la qualità ci dev’essere pure un prezzo adeguato ed infatti negli anni successivi le confezioni rosse e nere del Pastificio dei Campi hanno conquistato l’Italia, prima, e l’estero a seguire. Giuseppe ha seguito la via maestra: vendere alla ristorazione migliore e va da sè che con lui si può parlare e mettere a confronto le più celebri tavole al mondo. Nel suo moderno e lindo stabilimento a Gragnano c’è anche posto per una sala con cucina e un tavolo lungo per 10 commensali. Qui raduna di tanto in tanto amici e colleghi e qui chiama a cucinare i Giovani Ristoratori d’Europa che affianca all’autoctono beppe Guida per una sessione di studio e approfondimento della pasta. A noi è capitato il simpatico Alain Alders, titolare di un bellissimo ristorante dal nome alquanto complicato, De Vrienden van Jacob a Landgoed Duin en Kruidberg (Olanda). Ci siamo divertiti, la pasta non annoia mai e le bollicine in accompagnamento denotano l’altro amore di Giuseppe: lo champagne.

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