Difficle dire di no a Maurizio Cortese e quindi eccoci a tavola con un bel gruppo di colleghi (Luciano Pignataro, Albert Sapere, Guido Barendson, Antonio Scuteri), di ristoratori valenti come Peppe Guida e Mariella Caputo, di produttori (Claudio Cerati per il salmone e Tenuta Fontana e Abbazia di Crapolla per i vini). Si beve bene, si mangia pure l’ottimo pescato locale e soprattutto si passa una bella serata, brindando e scongiurando il covid!
Albert Sapere
Non c’è descrizione ma solo classificazione, più che una guida è quindi mettere in fila la ristorazione italiana. Conosciamo bene i curatori e ci si può fidare, poi come tutte le classifiche ognuno ha la sua. Ci piace la divisione per prezzo, meno quella per categoria. Che senso ha definire trattoria/osteria la prima fascia della ristorazione e poi metterci locali come Retrobottega del bravo Giuseppe Lo Iudice, tanto per fare un nome (che di sicuro non appartiene a questo genere)? Ci piace anche che non sono stati privi di coraggio (premiando nella prima decina molti ristoranti che in genere per tanti vanno nella seconda decina e viceversa) anche se personalmente non condividiamo molte di queste scelte. I curatori sono del sud e si avverte con una larga presenza della regione Campania nella fascia alta, ma siamo i primi a dire che premiare il talento di Oasis o di Nino Di Costanzo è cosa giusta e sacrosanta. Un plauso aver rimesso al centro del paese (direbbero così i francesi) un Gabriele Bonci fin troppo penalizzato nella classifica della pizza e per il veder alcuni giovani chef da noi particolarmente amati posizionati in alto (Antonia Klugmann, Gianluca Gorini, Alessandro Dal Degan ecc..). Al vertice è l’Osteria Francescana. Credo che questa sia poi la cosa più importante. Abbiamo molti ristoratori e chef di grande prestigio e bravura, ma Massimo Bottura per sostanza, forma, carisma, reputazione internazionale e azione sociale per noi rimane fuori discussione al vertice di ogni possibile classifica.
Nuova edizione di LSDM e nuovo corso: non più cucina dal vivo, ricette spiegate, cuochi al lavoro. Largo spazio ai microfoni e anche qui scelte coraggiose degli organizzatori (Barbara Guerra, Albert Sapere, Luciano Pignataro): parlano a lungo uno dopo l’altro quelli che in genere parlano poco (pizzaioli e chef), mentre i giornalisti in genere loquaci vengono messi tutti insieme, e gestiti in meno di un’ora. A favore è l’ampiezza trasversale e la varietà delle tematiche affrontate, a sfavore secondo noi l’eccessiva lunghezza di alcuni interventi e lo sforamento degli orari. Però LSDM rimane uno degli eventi più piacevoli e interessanti del circuito enogastronomico, il migliore di tutto il Sud, e non solo.
In occasione di LSDM, il Congresso di Barbara Guerra e Albert Sapere che si è svolto al Grand Hotel Savoy di Paestum, siamo stati a Gli Oleandri Resort. I due alberghi sono in un certo senso collegati per vincoli familiari (famiglia Pagano e Desimone), due nuclei familiari alti, prestanti, belli, di imprenditori capaci. E sia il bel buffet serale, che la prima colazione al mattino, lasciano un bel ricordo positivo di ordine, qualità e pulizia.
LSDM edizione 2020, cambia pelle e si rinnova ma non dimentica i giovani in cucia e in sala.
Torna l’appuntamento con LSDM, il congresso internazionale di cucina d’autore quest’anno è in programma il 2 e 3 Ottobre al Savoy Beach Hotel di Paestum (SA) e girerà intorno ai temi di sostenibilità, etica ed estetica.
Tante le novità, ad esempio non ci saranno i consueti cooking show che hanno accompagnato le edizioni precedenti, stavolta infatti i cuochi verranno impegnati in dei “tavoli di lavoro”. Una scelta che ha uno scopo ben preciso, quello di valorizzare gli aspetti culturali e umanistici dell’alimentazione in modo da comprendere ogni aspetto che si nasconde dietro la realizzazione di un piatto, andando oltre la semplice tecnica messa a punto dal singolo interprete. Saranno presenti come sempre chef di calibro internazionale, giovani promesse ed esperti di cucina ma anche numerosi studiosi e professionisti del settore proprio per intraprendere un approccio in qualche modo “diverso” al mondo del cibo. Inoltre, per la prima volta LSDM 2019 sarà un evento completamente eco-friendly, con l’uso di soli materiali riciclabili e plastic free, un’iniziativa da cui prendere spunto in questo momento di estrema urgenza ambientale. Tanti gli ospiti che prenderanno parte alla kermesse come Cesare Cunaccia, giornalista e trendsetter, Marco Malaguti, esperto di nutraceutica, Lucia Galasso, antropologa dell’alimentazione, Nicoletta Poliotto, specialista in food marketing e tanti altri.
“50 TOP PIZZA”: A LORENZO SIRABELLA DEL DRY MILANO IL PREMIO “GIOVANE PIZZAIOLO DELL’ANNO”
La terza edizione della prestigiosa guida internazionale incorona ancora una volta il giovane pizzaiolo Sirabella del locale di via Solferino tra le 50 migliori pizzerie d’Italia
dalla Redazione
E’ stato assegnato a Lorenzo Sirabella del Dry Milano il premio speciale “S. Pellegrino & Acqua Panna – Giovane Pizzaiolo dell’Anno” per il 2019.
La stagione 2018-1029 non poteva concludersi in modo migliore per il locale di via Solferino, che anche quest’anno ha scalato la classifica di “50 Top Pizza”, piazzandosi tra le prime 50 migliori pizzerie d’Italia, per la precisione al 32esimo posto. Il verdetto è arrivato ieri sera al Teatro Mercadante di Napoli, città simbolo della pizza italiana, nel corso della cerimonia di premiazione delle migliori 50 pizzerie d’Italia e del mondo, atto conclusivo della cavalcata 2019 di “50 Top Pizza”, la prima e più importante guida online di settore giunta quest’anno alla sua terza edizione. Ad essere giudicato, in completo anonimato dagli ispettori della guida, è stato il progetto pizzerie in toto, quindi non solo la qualità della pizza e degli altri prodotti proposti, ma l’insieme dei servizi offerti al cliente, la sala, l’ambiente, la carta delle birre, dei vini e degli oli, per un totale di oltre 1.000 pizzerie recensite nel solo Belpaese.
Ventisei anni, napoletano di origini ischitane, Sirabella, grande specialista di impasti e abbinamenti sempre nuovi da sperimentare, già vincitore lo scorso anno della selezione Pizza Chef Emergente del Nord Italia, è approdato nel 2018 a Milano dopo innumerevoli esperienze di lavoro in pizzerie partenopee, tra cui la celebre Pizzaria La Notizia del maestro Enzo Coccia, collaborando di recente con lui anche per la stesura del suo libro “Pizza Fritta”.
Il premio speciale di “50 Top Pizza” per Dry Milano arriva a conclusione di una stagione più che mai vivace grazie a una nuova carta dei cocktail, firmata dal bar manager Federico Volpe, e a un menù delle pizze rinnovato di settimana in settimana seguendo sempre la stagionalità dei prodotti, merito appunto dell’arrivo di Lorenzo Sirabella e di altri nuovi professionisti all’interno della squadra, che si avvale sempre della preziosa supervisione dello chef stellato Andrea Berton.
Piazzetta Milù il nuovo corso
Un ristorante in continua (e positiva) evoluzione. La prima generazione, Lucia e Michele, hanno acquisito fama con la griglia. La seconda, Valerio Emanuele e Maicol, ha operato una profonda rivoluzione e trasformato il ristorante dove ognuno gioca il suo ruolo: Valerio accoglie in sala, Emanuele è (bravissimo) ai vini, Maicol il più giovane ai fornelli. Ed è quest’ultimo la vera novità, è andato in giro per l’Europa in cucine famose, e da poco è rientrato a sostiuire Luigi Salomone altro bravo giovane chef campano che prossimamente aprirà il suo ristorante. Non sono quindi poche le sue responsabilità, ma, anche grazie alla forte sinergia di tutta la famiglia, le affronta con giusta determinazione e senso della misura. In effetti ci aspettavamo forse qualche capriola tecnica in più, ma giustamente si preferisce la strada prudente dei piccoli passi. Il riferimento del territorio rimane costante anche negli stuzzichini iniziali dove magari si poteva osare di più (a parte l’eccelsa carota). Ma la linea degli antipasti è corretta come anche i secondi e i buoni dessert finali. Forse più in sottotono i primi non così precisi nei sapori come il resto (paccheri un pò coperti e manca il contrasto nel mischiato potente). Ma Maicol ha grande potenzialità, l’ambiente intorno che lo spinge e di sicuro saprà fare ancora meglio (e quello che fa è comunque già tanta roba). Ultimo plauso alla sala con un Emanuele che ce lo ricordavo brillante, e sbagliavamo per difetto.
Franco Pepe, la pizza e non solo
authentica è l’ultimo gioiello di Franco Pepe, come autentico è Lui, da quando ha avuto il coraggio di fare il suo percorso allontanandosi dal locale di famiglia, scegliendo un posto nascosto nel centro storico allora decadente e immaginando una pizza che a quell’epoca non c’era, non tanto nella sua sostanza concreta, quanto in quella ben più difficile da ideare del suo valore aggiunto di traino di tutta la ristorazione campana. In pochi anni è cambiato il mondo, è cambiata Caiazzo, ed è cambiata la pizza che oggi domina la scena, non solo campana. Il merito è di tanti, non ultimi anche noi giornalisti che abbiamo puntualmente segnato e stimolato il settore, a cominciare da Luciano Pignataro a Barbara Guerra e Albert Sapere per arriv are a tanti altri in un coro non sempre accordato ma comunque funzionale per gli effetti che ha avuto. Ci ritroviamo dopo qualche anno in quello che era un rudere e che oggi è il Paradiso della Pizza, con il suo mentore Franco Pepe. Ed è sicuramente bello chiacchierare con lui e pensare a come spostare l’asticella ancora più in alto. Mai fermarsi Franco!!!
FOodexp alla seconda edizione, un evento che si conferma di grande interesse pratico: Il tema sono i cambiamenti e a rappresentarli numerosi ed illustri testimonial come Franco Pepe, Corrado Assenza, Josko Gravner.Sono ormai dei miti ed è un piacere sentirli raccontare esperienze e aneddoti che il sottoscritto per altro in larga parte ha anche condiviso. Sono un esempio per i tanti giovani che ascoltano in silenzio e applaudono. Ed intorno altri convegni, dimostrazioni, presentazioni, assaggi e infine un bella cena illuminata da un elegante merluzzo e piselli del Pasha di Conversano.Ringraziamo anche GIovanni Pizzolante per n gentile omaggio dato a Lorenza e a me. E domani al lavoro con Emergente Sala, Emergente Chef, EMergente Pizza, tutti focalizzati sui giovani della Puglia. Come dire che non ci annoieremo!
Contaminazioni di pizza ieri sera all’Apogeo, la pizzeria di Massimo Giovannini a Pietrasanta che vanta un ampio prato che d’estate è sede di vari eventi, come per l’appunto queste Contaminazioni tra pizza e chef che hanno il doppio scopo di mescolare l’estro di tanti artigiani e raccogliere fondi per Dynamo Camp. Divertimento assicurato tra cocktail e stuzzichini d’autore di Giuseppe Mancino, pizze alla napoletana e alla romana, focaccie alte e soffici e panettone estivo. Tutti da applaudire anche per la spontaneità e l’informalità dell’evento che senza tante pretese alla fine è stato veramente piacevole.