Di Luigi Cremona

Richard Geoffroy e il suo nuovo Sakè

Si vive solo 3 volte. RIchard Geoffroy, prima medico, poi 35 anni chef de cave alla Dom Perignon (non una cave qualsiasi) dove ha strabiliato tutti lanciando la nuova serie oenoteque, ora si cimenta in una nuova avventura. Affascinato dal Giappone e dalla sua cultura, si è inventato un nuovo modo di fare il sakè: non da una singola “brew” (come in genere viene fatto) ma creando un blend partendo da selezionati sakè. Ci ha presentato al De Russie la sua prima e raffinata bottiglia (costa poco meno di un Dom Perignon), IWA 5, Iwa crediamo da Shiraiwa, il luogo di produzione in Giappone, e 5 è il grado di armonia raggiunto secondo la sua scala. Ogni anno ce ne sarà uno leggermente diverso, probabilmente migliore, certamente più caro. All’assaggio il palato viene avvolto da un’elegante morbidezza mandorlata che in effetti non risulta per nulla stucchevole e ben si abbina ai piatti che il De Russie ha proposto per l’occasione, salvo forse il gradevole gazpacho all’anguria (che per altro sarebbe stato difficile abbinare anche al vino….o forse no se ci avessero servito il Dom Perignon!).

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