Michelin, l’albergo fa la differenza

22 nuove 1 stella, 3 nuovi 2 stelle, 1 nuovo 3 stelle. In totale 26 promozioni, e se andiamo a vedere, sono quasi tutti ristoranti di albergo, salvo 9 che andiamo a ricordare: La Rossa ad Alba, Contraste Trussardi ed Essenza a Milano, Undicesimo Vineria a Treviso, Culinaria a Merano, Magnolia a Cesenatico, Cum Quibus a San Gimignano, Tordomatto a Roma. Fino a qualche anno fa il pensiero comune della gente era che in albergo si mangiasse male, o comunque in modo un pò anonimo, la famosa “cucina d’albergo”. Ormai, anche nelle grandi città e non solo nelle località turistiche, questo non è più vero e anzi vediamo come la percezione di qualità sia ormai competamente “cappottata”. E’ il ristorante d’albergo quello che tira, quello che fa qualità, quello che la critica apprezza maggiormente. A suo favore la continuità e la solidità che offrono le strutture alberghiere, l’apporto della clientela ospite che costituisce un comodo zoccolo duro, le complementari attività di convegni ed eventi che garantiscono un alto fatturato e quindi la possibilità di investimenti. Insomma volete la stella Michelin? Più facile se avete le camere alle spalle.

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