Meo Modo al Borgo Santo Pietro

Ci piace tutto il Borgo, ma di certo per noi il ristorante ne è il vero cuore. Non era facile, vista la bellezza e qualità del contesto riuscire a mantenere anche in cucina pari livello, ma Andrea Mattei e la sua brigata sono riusciti nella non facile impresa di coniugare ottima cucina con i prodotti a km zero offerti dall’azienda, di dare quel tocco di eleganza che un resort a cinque stelle richiede. A volte secondo noi è forse fin troppo esagerata la ricerca del perfezionismo, della presentazione estetica, e qualche ricetta ci sembra un pò troppo elaborata. Ma l’ambizione della cucina è quella anche di stupire e sicuramente ci riesce. La serie degli stuzzichini iniziali sotto questo punto di vista è particolarmente convincente: buoni, eleganti, leggeri. Tra gli antipasti si impongono le belle mazzancolle su delle meno valide rigaglie, tra i primi non c’è lotta. E’ buono il risotto, ma le mezze maniche con le chiocciole sono tra i migliori piatti con le lumache mai assaggiati. Tra i secondi meglio il black cod di un agnello un pò coperto, e si chiude bene con i vari dessert. Insomma un bel percorso dove si ammira senz’altro il gran lavoro fatto dietro le quinte (ogni piatto ha sale e salsine, elementi croccanti, attenzione ai dettagli cromatici, ecc..). Le materie prime di casa (animali, latte, erbe, orto ecc..) sono diffuse nel menù e quasi sempre presenti, però secondo noi maggiore spazio dovrebbe avere l’orto e maggiore presenza qualche piatto vegetariano anche per chi ama la carne e il pesce. Ma nel complesso siamo di fronte ad un signor ristorante di professionalità sempre più completa che arriva alla cura del tavolo e  a quella del servizio.

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