Les Petites Madeleines a Torino

Dal nome che evoca Proust e la Francia, alla sala nobile ed elegante, dall’impostazione del menù alla mise en place si capisce subito, ancor prima di assaggiare i piatti, che le ambizioni ci sono. D’altronde l’albergo è stato completamente rinnovato e punta in alto, l’arredo pure, e a nostro giudizio il plauso va alla splendida sala eventi che ospita anche la prima colazione. Il servizio un pò formale è ben diretto da Luigina Calò e vivacizzato dalla spigliata Imane, in cucina è Stefano Sforza, giovanissimo con esperienze importanti anche da Alain Ducasse e buon ricordo lasciato a Emergente di un paio di anni fa. La sua cucina è ambiziosa quanto i presupposti con piatti classicheggianti e un menù che enciclopedicamente vorrebbe forse presentare l’intero scibile gastronomico. Ogni piatto accoglie decine di ingredienti con un risultato finale di largo encomio per la fatica concettuale e pratica di realizzazione, ma che ha anche il risultato di affaticare il palato ed il cliente per il tour de force al quale viene sottoposto. Da uno chef giovane e pieno di qualità come è Stefano Sforza, visto anche l’ampio bagaglio tecnico sfoggiato, ci aspetteremmo una cucina più leggera ed incisiva. Ma detto questo qui si mangia ad un livello di sicuro interesse e per giunta con un rapporto prezzo qualità interessante visto anche il contorno, l’ambiente e la classe del contesto. I piatti migliori: un coraggioso cervello e soprattutto la quaglia alle prugne.

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