George a Napoli

Si rinnova profondamente il Parker’s e in particolare all’ultimo piano quello dedicato alla ristorazione. Lo scopo ambito e trasparente è di farne il punto di riferimento del fine dining cittadino puntando a consolidare il forte legame con la città con un turismo crescente e sempre più esigente. Cucina e sala completamente ripensati con una cucina dentro compatta ma ben studiata e due grandi vetrate che la lasciano aprire verso l’esterno, mentre la sala si divide tra dentro e fuori, tra tavoli anche grandi eleganti e confortevoli e la schiera di tavolini all’esterno che godono di un panorama unico. E’ tutto già molto interessante, ma è tutto ancora in rodaggio, dal servizio di sala che si deve un pò sciogliere alla cucina di Domenico Candela, 32 anni con varie esperienze sulle spalle, molte anche in Francia, rientrato per l’occasione. Le ambizioni giustamente non mancano e la proposta indugia su ricette molto costruite con frequenti rimandi alla cucina d’oltralpe per impostazione e filosofia. Il menù che ci è stato dato ne mette in luce le doti tecniche, l’impegno e le qualità di una brigata che riesce già ad esprimersi in modo corale, ma ha ancora poca aderenza con il territorio e alla fine risulta troppo impegnativo anche nei piatti vegetariani, i due primi, che ridondano di sapidità. Ma lo chef ha appena iniziato il suo percorso, e parlando con lui si avverte una posatezza di base e probabilmente un buon carattere. Tutti doti necessarie per un progetto ambizioso e a lungo termine come quello impostato dalla proprietà. La parte migliore della cena: la serie iniziale degli stuzzichini, leggeri sfiziosi e di gran classe. L’area più carente è invece quella finale, ma ci risulta che siano alla ricerca di un responsabile della pasticceria.

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