Prima era la trattoria di famiglia con mamma Silvana in cucina. Ora dopo mezzo secolo sono molto più numerosi: in cucina i 3 fratelli con alla guida Lionello con la sorella Lorena al pane e Daniele ai primi. In sala la brava Simonetta, moglie di Lionello con due giovani in gamba come Riccardo Bortolotto ai vini e Giulia Pagnin in sala. I coperti, tra interno ed esterno poi non sono pochissimi e il locale fortunatamente lavora nonostante la posizione un pò discosta (per scoprire però che ci si arriva in dieci minuti dalla rotonda di Marghera). Andavamo (purtroppo) di fretta e i piatti sono usciti veloci (nonostante il pienone), segno che in cucina oltre che tanti sono anche bravi e organizzati e infatti gli spazi a disposizione sono ampi. Ma le note positive arrivano soprattutto dal livello dei piatti presentati, un livello costantemente alto, senza mai una vera caduta, senza stancare, ma con una serie di sapori vivaci e allegri sull’onda del mare e della laguna. Tante le cose buone e se dobbiamo dare una lode questa va una volta tanto al risotto (in genere non è tra i piatti che preferiamo), alle deliziose seppioline fritte, al goloso dessert finale. Un pò troppo sottolineato il sapore nella ricciola con salsa di pane e nei calamaretti ripieni, ma si tratta veramente di sfumature.