Vieni in Italia con me, di Massimo Bottura

Ormai uno chef non è tale se non ha firmato un suo libro di ricette. A volte non hanno nemmeno una stella Michelin, ma ecco ti arriva l’invito a presenziare un pomposo e sempre più voluminoso libro di ricette. Normalmente più sono grandi, vistosi e pesanti, più si rivelano vuoti di contenuti. Con curiosità aspettavamo il libro di Bottura. Lui è il primo che, giudiziosamente, ha aspettato, nonostante sia con Marchesi il più premiato chef italiano di tutti i tempi, nonostante le tante proposte ricevute. Il libro appena lo abbiamo avuto tra le mani ce lo siamo letti tutto d’un fiato. E’ un libro di ricette? ni! Le ricette ci sono, in piccolo in fondo al libro, ma secondo noi sono quasi irrilevanti. Molto più interessanti sono le presentazioni delle ricette stesse. Ogni ricetta è un racconto, un abbinamento non ad un vino (mai citati), ma ad un’opera d’arte (quasi sempre), ad una musica (talvolta), ad un ricordo di famiglia (frequentemente), ad un prodotto particolare (spesso). I testi si leggono di getto per un semplice motivo: la cultura. Massimo Bottura è una persona che sa trasmettere quello che tiene dentro, lo capivamo assaggiando le sue ricette, ce lo conferma con i testi e con le foto. Le foto non sono sue ovviamente, sono belle, evitano la spettacolarità per sottolineare il racconto. Sembra il contrario dei libri fasulli di ricette dei quali parlavamo sopra, tutte foto e pochi contenuti, libri da sfogliare in due minuti e mettere da parte. Qui le foto sembrano quasi le didascalie dei testi, servono ad aggiungere informazioni utili. Bella infine la legatura che unisce simbolicamente i tomi del passato ad uno stile più moderno.

Il libro ci ha coinvolto. D’altronde conosciamo Massimo Bottura da quando è tornato in Italia per aprire l’Osteria Francescana, siamo stati assidui (soprattutto a quei tempi) frequentatori e lui stesso lo ricorda nel finale del suo libro quando ripercorre la storia della sua carriera e lo ringraziamo per le belle parole nei nostri confronti. Siamo anche soddisfatti, non solo per la citazione, ma perchè conosciamo tutte le ricette che racconta nel suo libro ed è un pò come ritornare alla sua tavola senza muoversi di casa ricordandone i sapori.

Eravamo bambini, una canzone di Frank Sinatra si chiamava “Come fly with me”, vieni a volare con me, fa un pò rima con il titolo, sarebbe un buon sottotitolo per questo bel libro.

(le foto sono tratte dal libro)

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