E’ una splendida macchina da guerra questo locale gestito con perizia dai fratelli Walter e Marco Regolanti. Macchina per i numeri non piccoli che riesce a produrre, ma con un’anima, quella soprattutto di Walter che negli ultimi anni ha non poco contribuito a posizionare il nome e l’immagine del ristorante ad un livello sempre più interessante. Questo perché Walter, che è molto andato in giro per il mondo presso tavole famose, cerca giustamente il confronto e da questo ne trae gli stimoli e l’insegnamento per migliorare sostanza e dettagli del suo ristorante. I numeri sono alti, ma anche la qualità: i piatti vengono fatti tutti per espresso, il menù è importante, ma non smisurato e soprattutto Walter ha creato con i (non pochi) clienti un rapporto quasi ombelicale, per cui il 90% si affida a lui senz’altro chiedere. E si casca senz’altro bene, perché qui il pesce è freschissimo, la materia prima quindi notevole, i piatti fatti espresso, le idee seguono la sapiente linee dello sfizio non banale ma nemmeno troppo avventuroso, per cui il cliente si sente in genere coccolato, lusingato e mai tradito.
Walter Regolanti
Eccoli al lavoro, dietro le mascherine potete riconoscere Nabil Hadj Hassen chef di Roscioli con Alessandro Roscioli, Walter Regolanti di Romolo al Porto, Arcangelo Dandini de L’Arcangelo, Mario Sansone di Marzapane, Giuseppe Lo Iudice di Retrobottega. Ieri, primo giorno, hanno servito pasta all’amatriciana e cacio e pepe, oggi mezzemaniche con il ragù di mare di Anzio, carciofi e pecorino, ragù di carne e funghi e così via. Ogni giorno si cambia, si alternano con anche Retrobottega, Pipero ed altri, quello che non cambia sono le condizioni difficilissime di lavoro, la passione che ci mettono tutti, l’attenzione: non basta cucinare, ma bisogna farlo rispettando una normativa ristrettiva, e in tempi brevissimi. Però quando si fanno come oggi quasi 400 porzioni, tutte incellofanate una per una che arrivano calde nei vari reparti per medici e infermieri, la soddisfazione è veramente grande! Un po’ di sollievo a chi è al fronte di guerra. E un grazie veramente anche a loro, ai nostri chef!
Emergenza Coronavirus, si muovono i simboli di Roma, da De Rossi a Totti, per aiutare gli ospedali in crisi. Si muove anche la Ristorazione romana, eccoli stamane in riunione da Roscioli, nel deserto del Centro Storico, per coordinare come poter portare i loro piatti allo Spallanzani e far vedere che anche i cuochi possono essere in prima fila. Con Alessandro Roscioli, Mario Sansone (Marzapane); Arcangelo Dandini, sono solidali anche Alessandro Pipero, Giuseppe Lo Iudice (Retrobottega), Walter Regolanti (Romolo ad Anzio). Domani, lunedì, dovrebbe arrivare l’Autorizzazione, per ora non possiamo che lodare l’iniziativa che mira anche a dare un piccolo contributo gastronomico ai veri eroi di questa guerra al virus: i medici e gli infermieri. Abbiamo tutti noi italiani un debito con loro.