Il Summit si chiude per noi con la più bella serata che si potesse organizzare e quindi ci complimentiamo con Rosario ed Aira (instancabili organizzatori), con gli oltre 40 chef che hanno contribuito all’evento, e con lo staff del Marquis che ha realizzato il tutto con grandissima professionalità. Un centinaio i prodotti in assaggio, tra formaggi affettati ecc, una diecina i vini, tante le ricette degli chef, e anche la pizza presente, come la carne di Fracassi. Presente l’ambasciatore d’Italia qui a Dubai ed altre autorità, la festa ha avuto un ritmo veloce e piacevole, si è animata con le premiazioni, rilassata con la musica, ha mostrato lo stato di salute della cucina italiana anche in trasferta ad oltre 500 invitati di riguardo. C’è da esserne fieri. Ancora complimenti a tutti e in fondo anche a noi che abbiamo dato un piccolo contributo a questo bell’evento.
Patrizia di Benedetto
Seconda parte della giornata dedicata alle restanti regioni del Sud: la Puglia, la Calabria, la Sicilia. Ben 6 i concorrenti in gara, alcuni molto giovani, e alla fine la spunta il siciliano, grazie soprattutto agli ottimi gnocchi di pasta alla norma. I primi due finalisti sono così stati scelti. Aspettiamo ora gli altri del Centro Italia.
Second avolta al Circolo dei Canottieri che ci accoglie con una bella e ventilata giornata di sole. Uno scenario ideale per accogliere il nostro evento e i tanti protagonisti, espositori, giuriati, appassionati. In gara il sud in due batterie. Nella prima ecco 4 giovani chef della Campania e uno della Basilicata. Il caso vuole che vince proprio quest’ultimo nonostante la presenza ovvia di molti campani in sala e in giuria a testimoniare l’indipendenza a la correttezza di tutti. Qui sotto troverete le immagini delle varie ricette presentate con molta professionalità.
Il Frankies è ben frequentato soprattutto dagli inglesi per via della consulenza di Marco Pierre White, ma la cucina ha impronta italiana grazie a Fabio Nompleggio, modesto e appassionato che con scrupolo e voglia di fare si marina le sue carni, si prepara il suo salmone e propone una cucina semplice e gustosa incentrata sulla bona materia prima, alla quale manca un tocco di finezza per decollare. E’ qui ospite Riccardo Di Giacinto che salutiamo prima di ripartire. Nella bella pizzeria Margherita, chef resident il bravo Alfredo Albergatore, Patrizia Di Benedetto si esibisce in una serie di sfiziosità palermitane presentate con garbo. Assaggiamo le granite: squisite!
E ieri al Salone del Gusto altri due finalisti, anche se in realtà si è esibito solo Cristoforo Trapani in quanto Matteo Metullio era impegnato all’estero. E al suo posto uno chef ormai famoso, past winner del premio: Diego Rigotti. Ambedue gli chef hanno richiamato molta gente e sono stati applauditi dal pubblico, un bel segnale per loro. L’interesse per gli chef giovani è sempre molto alto e sono in tanti ad accorrere per vedere da vicino le nuove speranze della ristorazione italiana. Ringraziamo anche il Consorzio per la funzionale area che ci ha allestito.
Un’insolita domenica a Fiera in Campo. L’alta cucina è sbarcata alle porte di Vercelli e ha visto protagonisti nel secondo giorno di Riso, Colture&Cotture chef provenienti da territori lontani come la palermitana Patrizia Di Benedetto o il sardo Roberto Petza. Gli unici che giocavano in casa sono stati il piemontese Christian Milone e il vicino ligure Ivano Ricchebono, insieme a loro il campano Pasquale Palamaro e dalla Calabria Luca Abbruzzino. I premi di ieri sono stati così assegnati: la Miglior Ricetta alla minestra maritata di mare di Pasquale Palamaro, il Miglior Prodotto ai salumi dell’Azienda Veneto Ovini e il Miglior Produttore per l’Azienda Agricola Mosca. Un premio per il contributo alla cultura è stato dato a Piero Rondolino per il bellissimo libro sul riso.
Riso. Colture & cotture: Fiera in Campo 21-23 febbraio 2014 Vercelli: i partecipanti, Patrizia di Benedetto
Patrizia Di Benedetto, del ristorante Bye Bye Blues di Palermo stella Michelin siciliana è una chef attenta scelta delle materie prime, ha una cura particolare nel seguire la stagionalità dei vari ingredienti ed è brava nell’attuare modifiche al menu in base alle stagioni perché a detta sua,ogni verdura, ogni ortaggio, ogni prodotto, sia di terra che di mare, sia al meglio di se stesso e riesca a dare il massimo in gusto, profumo e colore. Insomma un prezioso gioiello siciliano a pochi passi dal mare di mondello.
In tanti anni Patrizia e Tonino si sono distinti, e continuano a farlo, per continuità, eleganza e stile. Basterebbe vedere come hanno reso piacevole il Bye Bye Blues, uno spazio lungo e stretto e non certo facile da progettare e gestire. La cucina, oggi più grande di quella di ieri, accoglie una brigata giovane che si prodiga in una serie di assaggi dove magari non si raggiunge la grande emozione (probabilmente per l’insistente frammentazione delle ricette) ma non viene nemmeno servito nulla che non sia accettabile, anzi decisamente buono. Una cucina che con scioltezza assicura una sosta piacevole lontana dalla mediocrità che sembra affliggere la ristorazione palermitana da parecchi anni.
Riprendono i summer dinner al Regina Isabella di Ischia. Una consuetudine che si ripete da tanti anni con crescente successo. Una consuetudine alla quale siamo legati da tempo, anche se quest’anno non saremo direttamente coinvolti. Abbiamo negli anni visto nascere e crescere l’Indaco, il bellissimo ristorante gourmet dell’albergo e con lui Pasquale Palamaro, il bravo e giovane chef.