Il Pellicano è uno dei simboli della migliore ospitalità italiana da tanti anni. Merito di una proprietà che ci ha sempre creduto ed investito con lungimiranza (e che tra l’altro comprende oltre al Pellicano la Posta Vecchia a Palo e da qualche mese anche il bel Mezzatorre di Ischia). E da sempre qui si è puntato sulla cucina anche quando per i resort prospicienti il mare non sembrava questo fosse una dei parametri distintivi. Qui sono passati fior di chef, a cominciare da Antonio Guida che ha lasciato il segno. Da oltre un anno è arrivato Michelino Gioia, prima alla Vecchia Posta ed altro ancora, e l’alto standard gastronomico rimane quindi assicurato. Nonostante la sua amicizia con Gianfranco Pascucci, quest’ultimo qui non era mai venuto, da qui l’idea di una cena a 4 mani e ringraziamo del gentile invito loro due e Michele Forasiepi il giovane e bravo direttore, già aiuto di Michael Levy (indimenticabile direttore dell’Eden di Roma). Una serata memorabile dove i due chef si sono alternati con grande successo. I piatti migliori? due a testa, subito alla grande Pascucci con due suoi piccoli capolavori ben noti: la spugna e il calamaro a fiore, e nella seconda parte Gioia con la pezzogna e il semplice ma efficace dessert. Una citazione d’obbligo per la piccola colazione, curata, non banale, con largo spazio al territorio e dove abbiamo perfino trovato i maritozzi di Roscioli.
Michelino Gioia
Quanto sarebbe costato un menù di 42 chef del calibro di quelli di ieri sera, il meglio del meglio di Roma e del Lazio? Ed infatti gli ospiti hanno apprezzato l’occasione riuscendo ad esaurire le oltre 4000 prozioni preparate e servite in meno di due ore (altro record). Una grande serata, per la qualità e quantità delgi chef, ma anche per l’atmosfera che si è creata. Due tavoli erano stati riservati a coloro che si sono sacrificati nei soccorsi: La Protezione Civile, e i Vigili del Fuoco. Il preside dell’Istituto Alberghiero di Amatrice, visibilmente commosso, ha ringraziato lo sforzo che ha fatto tutta la Ristorazione a favore dei terremotati. Una sala piena ha confermato che la solidarietà riesce a far arrivare a Rieti il suo messaggio. Grande insomma la partecipazione di tutti, ed ora avanti per la terza ed ultima serata.
Il momento clou è quello dei sei chef, venuti da tutta Europa, che preparano le loro ricette a stretto contatto con gli ospiti. E poi ancora brindisi e discorsi nello straordinario scenario di questa location in mezzo ai boschi. Si chiude la serata e non poteva essere migliore: le radici hanno un qualcosa di magico, diverso e sorprendente, credo che tutti gli ospiti ne siano rimasti conquistati. Ora “Roots” alla prova del mercato che ovviamente sarà il miglior giudice.
Due resort che da anni navigano nell’eccellenza dell’ospitalità e della cucina: Posta Vecchia e Pellicano. Distano poco più di cento chilometri, ma ogni tanto ci fanno il regalo di unire le forze della cucina, e non manchiamo l’occasione di cogliere due piccioni con una fava: Antonio Guida e Michelino Gioia, eccoli fianco a fianco in una picevolissima alternanza culinaria.