Una vera immersione di tre giorni nel mondo del vino a tutto campo quella proposta da due professionisti del calibro di Enrico Mazza e Gennaro Buono ad operatori ed appassionati. Abbiamo trascorso come relatori un’intera giornata apprezzando la funzionalità e la struttura dell’evento che non solo si ripeterà, ma si arricchirà con ogni probabilità di visite sul campo, cioè nelle cantine e nelle vigne di mezza Europa. E crediamo che quest’aspetto sia veramente fondamentale per conoscere a fondo non solo i prodotti, cioè i vini, ma anche i personaggi che ruotano intorno e gli straordinari ambienti che aggiungono il loro fascino. Solo così si può percepire pienamente la magia del vino, questo grande prodotto che la natura ci ha donato.
Leonardo Vallone
Salvio Passariello è un personaggio, non solo ha creato con la sua famiglia un’azienda eccellente di carne (marchigiana e podolica), ma ha avviato prima un agriturismo che è di grande richiamo a Presenzano (Alto Casertano) accanto all’azienda e da qualche mese ha aperto questa Chiancheria nel quartiere Ostiense, quartiere che è ormai diventato uno dei punti di riferimento della nuova ristorazione romana. Qui propone le sue carni e un hamburgher che da solo merita la visita, oltre alle importanti bistecche che fanno bella scena nei frigoriferi a vista. Ma non ne conoscevamo l’amore per il buon vino. Lacuna che è stata colmata l’altra sera in una serata speciale dove ha tirato fuori dalla sua cantina dei vini importanti di Allegrini: tre annate di Amarone, con il 2000 sugli scudi e ancora La Poia ed altri. A presentare i vini anche Federico Scolfaro e Leonardo Vallone dell’azienda che ne hanno raccontato la storia e approfondito il profilo gustativo in un bel dibattito con Salvio.
Ed eccoci a Castel dell’Ovo in occasione di Vitigno Italia, la più importante rassegna di vini del Meridione. Perchè tanto successo? Per molti motivi: i vini del Meridione hanno saputo posizionarsi in alto, la location scelta è spettacolare, la selezione delle aziende e la comunicazione dell’evento è altamente professionale grazie rispettivamente ai due responsabili, Maurizio Teti e Stafono Carboni. Per questi motivi abbiamo voluto essere presenti con Emergente Sala Sud che domani vivrà il suo grande momento nelle sale del secondo piano. Stasera anteprima di gara al Pasta Bar di Di Martino in piazza del Municipio dalle 19,30 in avanti.
Iyo a Milano
Uno di quei locali che onora Milano e la rende la città metropolitana e internazionale che vuole essere. Un locale moderno, funzionale, con un’accoglienza impeccabile e un servizio di sala altrettanto puntuale e preciso. In un ambiente ben frequentato e indovinato da un punto di vista architettonico, una brigata numerosa soddisfa le esigenze dei non pochi clienti che qui vengono e tornano volentieri per assaggiare una cucina di base nipponica con ampie contaminazioni occidentali. Una giovane brigata di cucina guidata dal bravo Michele Biassoni, con Francesco Bianchi e Luca Jesus Monaco dialoga con quella di sala: l’eccellente Matteo Ghiringhelli con Paolo Cantafio e Angela Lonetto. Accompagnati da un soave e pieno Solosole dell’Azienda Allegrini a Bolgheri, (siamo al tavolo con Leonardo Vallone, grande esperto di marketing del vino), ecco arrivare i piatti: in meno di un’ora una serie di portate non banali, tutte piacevoli, centrate nel gusto. A volte qualche ripetizione nelle note dolciastre, ma senza arrivare alla caramellizzazione eccessiva molto amata dal genere fusion (vedi Zuma &Co). Una bella prova di alta professionalità.
Mai stati a Gusto in scena prima d’ora, ma visto che eravamo a Venezia un salto era d’obbligo. La location è superba, le varie sale bellissime in particolare il salone superiore, monumentale. Non molti i produttori di food, più numerosi quelli del vino, mentre sul palco della cucina si sono alternati Herbert Hintner, Alessandro Gilmozzi (mentre eravamo lì) per chiudere con Paolo Teverini la giornata. Marcello Coronini ha avuto l’intuizione prima di altri di battere la strada delle intolleranze e delle dietologie particolari con la sua Cucina dei Senza sulla quale ha scritto anche un libro. E qui sul palco si sono presentate alcune ricette ispirate a questo tema.
Una bellissima giornata di un febbraio mite, ed è bello passeggiare per le colline di Montalcino. Siamo a San Polo, ospiti di Marilisa Allegrini, per visitare la sua bella cantina moderna e innovativa (specie pensando che ha già qualche anno dietro le spalle), con un sistema di ventilazione naturale, le vasche in cemento, una disposizione semicircolare. E alla sera ritroviamo il giovane Diego Speri proporci un buon bollito veronese accompagnato dai vini di San Polo. Citiamo anche il buon vemrentino dell’azienda di Bolgheri e l’elegnaza del brunello riserva.
Conosciamo da 30 anni (e forse più) i Cotarella, ma non eravamo mai venuti a Falesco. Colmiamo la lacuna e scopriamo quest’angolo di territorio molto bello che fa ponte tra Lazio e Umbria, come la vigne che stanno più di là (verso Castiglione e Montefiascone) che di qua (in provincia d Terni) dove però è la cantina. La professionalità dei due grandi fratelli Riccardo e Renzo è fuori discussione, l’azienda è sempre più in mano della nuova generazione, tre figlie attivissime con Dominga (figlia di Riccardo) che è la più proiettata verso l’esterno (commerciale e pubbliche relazioni). Parliamo con Lei degli sviluppi futuri e del grosso investimento in atto che in vigna va nella direzione del syrah e del viognier e per l’azienda nel recupero del borgo vicino alla Cantina.
Il lunedì è sempre stata la giornata di punta, di più alta frequenza e con la presenza di tanti chef oltre che operatori del vino. Difficile far 10 metri senza incontrarne uno. Difficile dire no ad un assaggio di vino, per altro in genere buono. E alla sera quando tutto sembra finito, si ricomincia!
E’ bello dormire di fronte alla vigna a schiena d’asino del Solaia con quella del Tignanello che dietro accompagna lo sguardo fino all’orizzonte. Un piccolo borgo tra vigne famose e cipressi, e c’è anche un ristorante piccolo, ma molto accogliente, arredato con gusto semplicità e tante bottiglie. Qui arriva lo sguardo lungo di Mattia Barciulli, il bravo chef dell’Osteria di Passignano poco distante, ma in cucina è appena arrivato un nuovo chef, Stefano Ulivieri che teniamo quasi a battesimo in questa struttura. Qui si viene per bere i grandi vini di Antinori e il cibo deve quindi assecondare possibilmente con altrettanto grandi materie prime e preparazioni basiche come la gente richiede. In questo senso la cucina è in linea, ma per il prestigio del posto, qualcosina in più magarisi potrebbe fare.
Visita alla storica Villa e Cantina di Tignanello, culla di 3 grandi vini (Badia a Passignano, Tignanello, Solaia) che vengono vinificati in tre aree distinte della stessa cantina in modo da avere una vinificazione fatta su misura. Bellissimo il panorama della collina con le vigna segnate dal bianco dei sassi, bella la cantina divisa appunto in tre settori e bella la Villa che ci ricorda come questo luogo sia da secoli focalizzato sulla produzione del vino.