Il ritiro di un premio, non il primo e non di certo l’utlimo della sua vita, mi ha permesso un incrocio tranquillo con Gino Sorbillo. Ed è stato piacevole scambiare con lui qualche parola ripercorrendo gli ultimi anni, quelli che hanno visto la pizza passare da prodotto qualsiasi a ruolo di primo piano per l’intero comparto della ristorazione. Gino parla con voce serena e pacata, ti cattura con il suo sorriso intelligente, ti conquista con la sua lucidità. E’ anche una nobile eccezione in un settore dove spesso l’animosità è prevalente: non una parola, nemmeno di lieve critica, verso i colleghi, ma solo un grande rispetto verso chi lo ha preceduto.
Gino Sorbillo
Sorbillo e Vissani, siamo ottimisti
Come ogni anno eccoci a Vico per la Festa che da tanti anni Gennaro Esposito organizza. Un successo duraturo e consolidato sia per l’atmosfera che si viene a creare sia per le finalità benefiche dell’iniziativa. Quest’anno ci sono anche molti produttori selezionati dagli chef ospiti a testimoniare che il buon cibo è strettamente legato alla terra. Momento clou dell’evento la cena di gala nella grande sala di Pizza a Metro con decine di chef e centinaia di invitati.
Gino Sorbillo ormai fa notizia ovunque vada e anche a Roma il copione è uguale. Qui un tempo c’era Rhome, un bel locale rimasto sempre un pò defilato, mentre di sicuro questo non lo sarà mai. Il personaggio è ormai popolare e amato dal pubblico e da gran parte della critica. Si presenta in chiave 7: 7 vini, 7 distillati, 7 birre 7 oizze cotte a legna. Il 7 porta fortuna? comunque è scaramantico e sulla piazza di Roma Gino non può sbagliare. Il locale è stato rivoluzionato (un tempo intimo e ovattato, ora allegro e sgargiante. Quanto alla pizza ci sembra molto simile all”originale, quindi buona. Abbiamo assaggiato due versioni della classica margherita: una più spessa, la seconda sottile a ruota di carro ancora migliore. I nostri migliori auguri ad una persona che ci ha sempre aiutato fin dalle prime gare di Emergente Pizza dieci anni fa.
Seconda edizione di Emergente Pizza Campania al Circolo Posillipo. L’occasione è “Freskissima” al Circolo Posillipo, l’evento charity organizzato e voluto da Claudio Zanfagna per raccogliere fondi destinati ad attività benefiche. La terrazza del Circolo accoglie i visitatori con numerose postazioni di pizza fritta (Sorbillo), braceria, formaggi, birre e dolci. Ma lo spazio più importante è sicuramente quello destinato alla competizione della pizza. Tema obbligato la margherita e ad accogliere i pizzaioli una giuria composta da numerosi esperti: giornalisti del Gambero Rosso, di Pizza e Core, di Repubblica dei Sapori, de La Buona Tavola, Tommaso Esposito, Barbara Guerra di 50 top Pizza, Attilio Albachiara, Stefano Callegari e altri noti pizzaioli. Riceviamo inoltre le gradite visite di Guglielmo Vuolo, Francesco Martucci, Gino e Totò Sorbillo (quest’ultimo ex vincitore di Emergente Pizza). Presenti anche il rappresentante del Forno Valoriani, Stefano Pistollato e Nicola Demo per Agugiaro e Figna, Giuseppe Napoletano per Solania. E questo è il giovane ma agguerrito scheiramento dei concorrenti: Francesco Pone di Hashtag Pizza in Cantina a Vairano Scalo; Antonio Rusciano di Olio e Pomodoro di Napoli; Nicola Falanga di Haccademia di Terzigno; Marco Pellone di Ciro Pellone a Napoli; Francesco Scapece de La Locanda dei Feudi a Salerno; Matteo Orilia de Il Giardino degli Dei a Salerno; Carmine Nunziata di Metamorsi a Nola; Salvatore Pelorosso di Di Matteo Le Gourmet a Napoli; Francesco Di Ceglie di Il Monfortino a Caserta; Carmine Paduano di Antonio &Antonio a Napoli; Pasquale Gueli di Zia Esterina a Napoli; Alessandro Di Gennaro di Daniele Gourmet a Avellino e Simone Esposito di Pizzeria Napoli a Napoli. Passano il turno Francesco Pone, Francesco Capece, Carmine Nunziata, Salvatore Pelorosso, Carmine Paduano, Simone Esposito.
C’è grande fermento al Cibus, e in genere tanta soddisfazione. I numeri dell’agroalimentare italiano sono tutti positivi e l’ottimismo trapela in quasi ogni stand. L’agricoltura da cenerentola della nostra economia è diventata una locomotiva che sembra procedere sicura. Speriamo che continui e intanto brindiamo (con Pommery) nell’originale party di fine giornata di Olitalia (che si presenta con un nuovo look spigliato ed allegro delle sue linee di oli dedicati e gourmet) animato da Pasquale Torrente e da uno scatenato Cristiano Tomei.
Non deve essere stato semplice e non li invidiamo, ma alla fine ce l’hanno fatta e sono stati bravissimi. Lode a Luciano Pignataro, Barbara Guerra e Albert Sapere per il grande sforzo compiuto (ottimamente supportato da Forma Mentis), che hanno presentato l’altra sera a Castel dell’Ovo una specie di summa sullo stato della pizza in Italia e nel mondo. Poi come tutte le classifiche ognuno ha in testa la sua, ma è forse la prima volta che un lavoro così ad ampio spettro sia stato realizzato in modo omogeneo. e questo testimonia il successo e l’alto gradimento della pizza che veramente non conosce ormai i confini. Il nostro giudizio, anche entrando nei meriti, è positivo e la classifica largamente condivisibile. Con poche annotazioni critiche: forse un pò troppo “campanocentrica”, ma la storia da una parte, e il team di guida dall’altra parlano con Napoli nel cuore, e quindi ci sta. Altra osservazione, da romani, è forse la sottovalutazione di Gabriele Bonci che, pur non essendo un pizzaiolo puro, ha dato a questo mondo un contributo inferiore forse al solo Gino Sorbillo, e che a nostro giudizio meritava e merita di più. Ultima annotazione è per Menchetti. Per noi in assoluto la pizza migliore del mondo in rapporto alla quantità di pizza sfornata. Occupa la 51sima posizione e per un pelo non rientra nei primi cinquanta. Dopo tanti premi speciali assegnati, si meritava almeno quello della Sfiga.
48 ore di blackout hanno ritardato questo post e ci scusiamo. Hanno vinto i due più giovani, 18 e 23 anni!, a testimoniare il grande rinnovamento che è in atto nel settore, a confermare che i giovani hanno novamente per questa professione rispetto e fiducia. Non sono di Napoli, ma dell’hinterland e questo è un altro segnale: si allarga sempre di più il cerchio magico, e forse si sopsta il baricentro della “buona” pizza napoletana. Michele Castaldo di O Gemella Casalnuovo, Emiliano Corcione di Morsi&Rimorsi di Aversa hanno vinto la selezione Campania e li ritroveremo a Roma nella finale Centrosud. Bravi loro, ma bravi anche i giudici (con pizzaioli e giornalisti di prim’ordine) che in una splendida serata al Circolo Posillipo, hanno condotto la gara. Ringraziamo ancora Cluadio Zanfagna, organizzatore dell’evento di beneficenza Freskissima che ci ha ospitato.
Gran serata ieri sera, lato pasta (con la pasta del pastificio dei Campi) e chef del calibro di Beppe Guida, Paolo Teverini, Salvatore Bianco e tanti altri ancora. Era un lato praticamente inavvicinabile. Ci siamo quindi maggiormente fermati sull’altro lato, la pizza. C’erano giovani e sconosciuti pizzaioli, (scherziamo ovviamente) come Gino Sorbillo, Simone Padoan e Renato Bosco, ed altri ancora. Insomma una gran serata completata dalla Birra Zago (la prima volta che abbiamo trovato la birra servita a giusta temperatura in occasioni complicate come queste) e i sigari del Maledetto Toscano. Insomma gran serata che anticipa il Forum di domani mattina.
Chiusura fresca, per via della temperatura che si è abbassata, chiusura serena con tanti cuochi salernitani a celebrare il rito del recupero. I cibi d’avanzo, sapientemente rimanipolati, possono essere anche migliori di quelli di partenza e la dimostrazione eccola in una serata dove c’era l’imbarazzo della scelta. Un saluto finale a tutti, LSDM si chiude, Emergente Sala centrosud pure.