Un locale di stile e impatto moderno, accogliente (ma la luce giallina dell’interno non ci convince), con alla guida due fratelli Mirko e Tiziano, il primo al pane e ai dolci, il secondo a tutto campo. Menù di poche proposte elencate senza distinzione di ruolo (antipasto o primo ad esempio) che mostra fantasia e creatività. Sono autodidatti ma indubbiamente si sono preparati ed hanno studiato. Tutti i piatti assaggiati sono gradevoli e mostrano un pensiero dietro, anche se poi a tutti forse manca qualcosa per fare la differenza. Ma siamo in un locale dove con 39 euro ti fanno assaggiare 5 piatti sensati e non è poco. Il migliore? forse l’ottima melanzana in salsa bbq mal abbinata al caciocavallo, il meno interessante ? un Paris Brest (in realtà non un lungo ma un semplice bignè) appesantito da una spessa crema (ma Mirko prima ci aveva dato un ottimo pane). Ai vini Edoardo Ratti che mostra passione e professionalità consolidata.
Edoardo Ratti
Tra i locali più interessanti della Caapitale è senza dubbio questo Tordomatto, che sembrava nato come bistrò di cucina romana e sta diventando ristorante non privo di ambizioni e con un ampio orizzonte culinario. Merito soprattutto dello chef, Adriano Baldassarre, ormai di lunga esperienza culminata in un significativo passaggio in India. Qualcosa rimane ancora del bistrò, come i tavoli troppo ravvicinati e qualche piatto di frettolosa finitura, ma le ambizioni trovano riscontro nel complessivo livello di cucina (tra l’altro ci sono piaciuti in genere più i piatti innovativi che quelli classici), nei dettagli come l’ottimo pane e i grissini, la buona pasticceria e il servizio curato di sala. Rimane ancora da “bistrò” il prezzo, e questo è un segnale che merita ulteriore lode. Tra gli antipasti decisamente meglio gli scampi e le patate al latte di capra, dei due più classici polpo e coniglio, a seguire due buoni primi, e tra i secondi meglio la carne di una un pò pasticciata pescatrice. Un finale di livello con dei dolci buoni (ma anche questi di perfettibile presentazione).
Un invito gradito per una serata piacevolissima: vuoi per ritrovare Adriano Baldassarre chef di ormai lunga e solida esprienza, vuoi per i vini di Marramiero serviti in Jeroboam che ben si adattano ad una cena conviviale. Il nuovo Tordomatto rispetto al primo, a quello di Zagarolo, è più grande, meno pretenzioso, sorprendentemente con prezzi più abbordabili e sicuramente più comodo per noi cittadini. Dal vecchio al nuovo Adriano è andato abbastanza in giro, compresi due anni in India che crediamo lo abbiamo non poco segnato e saremmo curiosi di assaggiare qualche ricetta “contaminata”. Pensiamo quindi che avrà molte cose da raccontare, ma stasera è una cena speciale basata su grandi vini classici serviti in doppio magnum e anche Adriano propone i suoi classici che comunque lasciano il segno (positivo) con al vertice un ottimo agnello. Curiosità, ha di fronte (o quasi) il panificio di Bonci, ma preferisce farsi il pane da solo, ed è buonissimo. Complimenti a lui e ad Enrico Marramiero che con semplicità e immediatezza ha introdotto i suoi vini, senzza inutili ghirigori, tanto parlavano da soli, e bene.