Una bella gara ha dato il via al Festival della Gastronomia: Vincenzo Di Natale del Pellicano, Luca Del Padrone de L’Imbuto, Stefano Terigi del Giglio, Federico Gramigniani ex Tiglio. Ben tre giovani chef di Lucca e dintorni e proprio uno di questi, Stefano Terigi, vince e lo ritroveremo in finale. Il piatto da ricordare? il suo fegato di pollo con anguilla e melograno.
Andrea Napolitano
Il Bikini con Andrea Napolitano
E’ il prototipo della spiaggia perfetta, quella che nelle fredde giornate d’inverno ci sogniamo, perchè ha un pò tutto racchiuso nello spazio ideale e completo di una piccola ed esclusiva baia: il mare pulito, la spiaggia ben tenuta, la costa che sale ripida ma che è accogliente con il suo verde e i suoi fiori, la scogliera in alto che la isola, i servizi accoglienti. Ma a Giorgio Scarselli, seconda generazione della proprietà, tutto questo non bastava. Lui amava il buon cibo e soprattutto il buon vino. Così ha cominciato a migliorare la cantina, poi la sala, e infine la cucina. Sono ormai anni che il Bikini ha acquisito solida fama anche per il ristorante e la novità di quest’anno è il nuovo chef. Nuovo, ma per noi una vecchia conoscenza: Andrea Napolitano che alcuni anni fa si era imposto a Emergente Sud a Napoli. Trasmette la sua passione con la sua simpatia istintiva, ha il sorriso che conquista, e modi di fare educati e spontanei. Insomma piace alla gente. Ma è anche serio, volenteroso e gran lavoratore, e si è gettato in questa sua nuova esperienza con grande slancio. Però gli manca ancora un pizzico di esperienza lontano da casa che potrebbe completare e implementare il suo talento naturale, rendendo i suoi piatti, oggi già buoni, ancora più interessanti per i palati esigenti. E il percorso gastronomico che ci ha dato conferma quanto appena descritto, dove il piatto migliore è stata una delicata cernia bianca con acqua di provola, e il meno interessante (per noi) la linguina di Gragnano al sugo scomposto.
Solo due ore, ma a dir poco intense quelle passate ieri a Identità Golose. Sul palco Heinz Beck con passione e foga metteva l’accento sul cibo come fonte di salute e benessere, e intorno tutti praticamente cucinavano, chi nelle sale a latere, chi negli stand. E tanti gli incontri, con chef e colleghi che magari vediamo spesso, ma che si rivedono con piacere, e altri che invece vengono da lontano, come Giorgio Nava. E oggi sarà una giornata ancora più ricca.
E continuano le maratone degli assaggi con il “pranzo delle promesse” nel ristorante di Gennarino, per pochi invitati, ma sono tanti sempre in cucina. Ci accoglie un festival di assaggini come aperitivo, tra i quali spicca un buon “mini stone”, un minestrone di radici di Giulio Coppola, e poi a tavola per i piatti serviti. Arriviamo a completare i primi, cediamo sui secondi e sui dessert. Piatti buoni, tra i quali la piena lode va’ all’ultimo assaggio, i ravioli di Gorini, di eccelso equilibrio.
Non poteva presentarsi in modo migliore Andrea Napolitano, non tanto dal punto di vista gastronomico, (è appena arrivato in questo bel Palazzo Marziale e diamogli quindi il tempo per ambientarsi e proporci la sua linea di cucina), quanto per il suo spirito etico. Ha organizzato, in pieno accordo con la proprietà (Paola Savarese) e con l’amico Fabrizio Tesse (ristorante stellato di Orta), una cena a favore dell’Unicef con un menù di basso scarto e basso costo, e con ricavato a favore appunto dell’Unicef e inoltre una vendita di “pigotte”: ogni pigotta permette l’acquisto di un kit di lunga sopravvivenza proteica per i bambini che soffrono la fame nel mondo.Nei suoi piani è anche non solo “donare”, ma anche “formare”, cioè andar giù in Africa a far lezioni di cucina alle giovani donne.
Da qualche anno Palazzo Marziale accoglie pochi e selezionati clienti. E’ una grande e nobile casa privata, ancora abitata, che mette a disposizione degli ospiti 6 belle camere. Tra trine e porcellane, alzatine e argenti l’ospite viene coccolato dalla famiglia ospitante e soprattutto da Paola Savarese che ne è l’anima, anche operativa. Ampi sono gli spazi per la ristorazione che è quindi in grado di prestarsi per eventi e cerimonie, e che ha una piccola bomboniera, il Marzialino, aperta direttamente sulla strada. C’è anche la possibilità di un ristorante convenzionale, Terrazza Marziale, e ora c’è anche un nuovo chef, Andrea Napolitano, giovane, capace, a noi ben noto per il suo passato ad Emergente.
4 di Roma e uno del Lazio, in 5 si contendono l’ultimo posto in finale. Ma la gara si rivella più combattuta del previsto con un piccolo scarto e allora la giuria decide di mandare due chef in finale: Mattia Lattanzio del Pipero e Marco Mattana di Epiro. Ambedue hanno presentato 4 interessanti ricette, vedremo domani!
Seconda parte della giornata dedicata alle restanti regioni del Sud: la Puglia, la Calabria, la Sicilia. Ben 6 i concorrenti in gara, alcuni molto giovani, e alla fine la spunta il siciliano, grazie soprattutto agli ottimi gnocchi di pasta alla norma. I primi due finalisti sono così stati scelti. Aspettiamo ora gli altri del Centro Italia.
Second avolta al Circolo dei Canottieri che ci accoglie con una bella e ventilata giornata di sole. Uno scenario ideale per accogliere il nostro evento e i tanti protagonisti, espositori, giuriati, appassionati. In gara il sud in due batterie. Nella prima ecco 4 giovani chef della Campania e uno della Basilicata. Il caso vuole che vince proprio quest’ultimo nonostante la presenza ovvia di molti campani in sala e in giuria a testimoniare l’indipendenza a la correttezza di tutti. Qui sotto troverete le immagini delle varie ricette presentate con molta professionalità.
Ha ben impressionato Gianluca Gorini con un menù di 4 portate senza alcun calo e dove la media dei piatti era decisamente buona. Meno tecnico, ma ci ha dato grandi sapori, Andrea Napolitano con la sua cucina più istintiva e centrata sul gusto. Ha poi vinto Diego Rigotti, meritatamente, e grazie ad un inizio straordinario (la trota) e ad una chiusura eccellente (il dessert). Tutti e tre troveranno, io credo, fama e successo perchè sono tutti e tre molto bravi.