Non ci piace il nome, uguale a quello di un altro famoso ristorante alpino, ma per il resto si fa apprezzare questo piccolo ristorantino gourmet di Asiago dove due giovani, uno in sala e l’altro in cucina, cercano e riescono ad offrire un percorso culinario sensato e non omologato. E non è vita facile quella del giovane Alessio Longhini che deve star dietro alla ristorazione di tutto l’albergo che offre anche l’alternativa tradizionale, la terrazza sulla piazza e l’osteria nella cantinetta. Il piatto migliore? un coraggioso piccione (non venuto nella foto) su letto di quinoa, e i dessert finali; meno brillanti invece i piatti di apertura e i primi.