E’ morto Stefano Rodotà, per tutti giustamente un grande politico, un grande idealista, un grande difensore dei diritti civili. Per noi è stato a lungo per tanti anni vicino di casa. E lo ricorderemo così sempre in questa sua dimensione quotidiana, umile e schivo, sempre gentilissimo, il primo a salutare Medoc (il cane di quegli anni) e a darci il buongiorno al mattino quando si usciva di casa per prendere il giornale. E capitava anche di incontrarci in un ristorante. Era amante della buona tavola, intenditore di vino, spesso presente alle feste del Gambero Rosso invitato da Stefano Bonilli. Che via era i Giubbonari di quegli anni, con i due Stefani, Bonilli e Rodotà a destra e a sinistra (solo come indicazione geografica) nel giro di 50 m! Oggi non ci sono più e hanno lasciato un grande vuoto.
tributo foto al Messaggero di Roma