Un piccolo borgo sulla strada del vino, e un piccolo ristorante. Piccolo ma grande perchè ALessandro Bellingeri è un chef non molto mediatico, ma di grande talento. Basterebbe assaggiare la sua nuova serie di prodotti “A Mano”, uno più buono dell’altro, oppure ancora meglio prendere il suo menù degustazione che coincide con la carta e costa in base al numero di portate. La sua è una cucina non banale, molto tecnica, e molto precisa (basterebbe vedere la finezza dei ravioli, o la cura delle presentazioni), eppure nonostante il gran lavoro della brigata i piatti sembrano spontanei e apparentementi semplici come per altro l’ambiente e l’arredo che sembrano quasi non rincorrere particolari ambizioni che invece ci sono e sono ampiamente motivate dalla qualità dei piatti e dalla ricchezza dei dettagli (basti pensare all’ottimo pane e grissini, agli stuzzichini e alla pasticceria finale). Insomma un ristorante che si rivela a tutto tondo con una serie di proposte dove è persino difficile dire la migliore anche se il cavolo nero arrostito ci ha pienamente convinto. Forse quello meno brillante cì è parso il primo con degli agnollotti di grand efattura ma un pò troppo coperti. E l’ultimo plauso va alla serie dei dessert buoni e di vario genere.