10 maggio 2014 – Alcuni scatti dal primo giorno di Meditaggiasca, evento promosso dal Comune di Taggia e ospitato nella splendida cornice del Convento di San Domenico.
Liguria
MediTaggiasca 2014
MEDITAGGIASCA:
una grande oliva non solo per un grande olio
Taggia – Sabato 10 e Domenica 11 Maggio 2014 ore 11 – 18
Taggia: comune antico e di nobile storia. Monumenti e strutture architettoniche rinascimentali e barocche, palazzi storici, alta gastronomia e prodotti tipici. Regina indiscussa della tradizione di Taggia è l’oliva taggiasca, una varietà dalle caratteristiche uniche, elemento primario per la produzione di olio extravergine di oliva di qualità superiore.
Nei giorni dell’evento abbiamo coinvolto alcuni famosi chef come Althea Lattuada de “Santi Poeti e Navigatori”, Matteo Badaracco di “Al Giardino degli Indoratori” di Genova, Diego Rigotti di “Maso Franch” e attualmente rappresentante italiano al concorso internazionale “Bocuse d’Or”, Giorgio Servetto de “La Locanda dell’Asino” di Savona, Delio Viale di “Da Delio” di Apricale (IM), Igor Macchia de “La Credenza” di Torino, Andrea Sarri Presidente Italia dei Jeunes restaurateurs d’Europe, Ugo Alciati, Antonio Ietto della “Locanda Miramonti” di Frabosa Soprana (CN), Massimo Viglietti dell’”Enoteca al Parlamento” e de “Il Palma”, Davide Cannavino de “La Voglia Matta” di Genova e Giacomo Ruffoni de “La Conchiglia” di Arma di Taggia. Loro ed altri chef prepareranno delle ricette dedicate alla taggiasca e a tutti i prodotti che vengono realizzati partendo dall’oliva ligure.
Le giornate saranno coordinate e commentate da Luigi Cremona, noto giornalista enogastronomico che, con Witaly, è tra gli organizzatori della manifestazione promossa dal Comune di Taggia.
Saranno cooking show spettacolari, resi unici anche dalla location: il Refettorio del bellissimo Convento di San Domenico a Taggia, capolavoro del XVI secolo, forse la più grande pinacoteca di scuola ligure e nizzarda con al suo interno ben 12 altari, recentemente restaurato e riportato all’antico splendore.
Il Chiostro medievale ospiterà una esposizione di una rigorosa selezione di produttori di olive taggiasche, del loro olio extravergine, e di altre piccole realtà dell’agroalimentare del territorio della Liguria di Ponente, luogo di tradizioni secolari. Un modo per far entrare in contatto il pubblico interessato alle realtà agroalimentari di questo territorio, con chi realizza i prodotti tenendo fede all’antica tradizione della raccolta e della lavorazione delle olive taggiasche. Inoltre saranno presenti le tipicità e le maestrie degli artigiani dei Comuni della Valle Argentina, arriére pays di Taggia.
Orario Cooking Show: 12-18
Indirizzo: Piazza S. Cristoforo,7 – 18018, Taggia (IM)
Telefono:0184.47.62.22/342.86.29.707
Ingresso: gratuito
Taggia – Sabato 10 e Domenica 11 Maggio 2014 ore 11 – 18
Taggia: comune antico e di nobile storia. Il Santuario della Madonna Miracolosa con le sue 14 cappelle laterali, altre chiese ed oratori risalenti soprattutto al periodo rinascimentale, ed ancora i Palazzi Curlo, Anfossi, Asdente, Vivaldi, rendono la visita del centro storico indimenticabile e fanno di questo importante borgo una meta turistica di importanza nazionale.
Ma Taggia è famosa anche per la gastronomia e per i suoi prodotti tipici: su tutti per l’oliva taggiasca, una varietà dalle caratteristiche uniche, elemento primario per la produzione di olio extravergine di oliva di qualità superiore.
Per dimostrare le straordinarie qualità gustative e salutari dell’oliva taggiasca abbiamo chiamato alcuni famosi chef come Matteo Badaracco di “Al Giardino degli Indoratori” di Genova, Massimiliano Torterolo de “La Locanda dell’Angelo” di Millesimo (SV), Giorgio Servetto de “La Locanda dell’Asino” di Savona, Paolo Gatta di “Pascià” di Invorio (NO), Andrea Sarri Presidente Italia dei Jeunes restaurateurs d’Europe, Enrico Panero del circuito ristorativo di “Eataly”, Ugo Alciati, Antonio Ietto della “Locanda Miramonti” di Frabosa Soprana (CN), Davide Cannavino de “La Voglia Matta” di Genova e Giacomo Ruffoni de “La Conchiglia” di Arma di Taggia. Loro ed altri chef prepareranno delle ricette dedicate alla taggiasca e a tutti i prodotti che vengono realizzati partendo dall’oliva ligure.
Le giornate saranno coordinate e commentate da Luigi Cremona, noto giornalista enogastronomico che, con Witaly, è tra gli organizzatori della manifestazione.
Saranno cooking show spettacolari, resi unici anche dalla location: il Refettorio del bellissimo Convento di San Domenico a Taggia, un capolavoro del 1500, forse la più grande pinacoteca di scuola ligure e nizzarda con al suo interno ben 12 altari, recentemente restaurato e riportato all’antico splendore.
Il Chiostro medievale ospiterà una esposizione di una rigorosa selezione di produttori di olive taggiasche, del loro olio extravergine, e di altre piccole realtà dell’agroalimentare del territorio della Liguria di Ponente, luogo di tradizioni secolari. Un modo per far entrare in contatto il pubblico interessato alle realtà agroalimentari di questo territorio, con chi realizza i prodotti tenendo fede all’antica tradizione della raccolta e della lavorazione delle olive taggiasche. Inoltre saranno presenti alcuni Comuni della Valle Argentina, arriére pays di Taggia, che rappresenteranno le zone geografiche più interessanti del Ponente Ligure: qui presenteranno le loro tipicità e le maestrie dei propri artigiani, i loro piatti tradizionali e le loro caratteristiche peculiari.
Orario Cooking Show: 12-18
Indirizzo: Piazza S. Cristoforo,7 – 18018, Taggia (IM)
Telefono:0184.47.62.22/342.86.29.707
Ingresso: gratuito
Bello il chiostro, ma notevole anche la qualità dei prodotti in esposizione. Ben venticinque tra i migliori artigiani del gusto hanno contribuito a rendere questo evento interessante e di alto profilo. Qui di seguito qualche immagine senza la pretesa di essere esaustivi.
Un’avvincente sfida in cui il sindaco di Taggia, Vincenzo Genduso e il primo cittadino di Seborga, Enrico Ilariuzzi, hanno lottato fino all’ultima goccia di olio per aggiudicarsi i diritti sulla celeberrima oliva: la taggiasca.
I seborghini sostengono che i primi alberi della famosa oliva vennero portati nel proprio comune attorno al 954 d.C. dai monaci provenienti dalle isole Lerins, arcipelago di fronte a Cannes.
Gli abitanti di Taggia invece rivendicano il diritto di prelazione sull’oliva poiché secondo loro furono i monaci benedettini a impiantare i primi oliveti alla fine del settimo secolo dopo Cristo, per risollevare l’economia del paese vittima di scorribande saracene e longobarde, duecento anni prima di quanto affermano i seborghini. E il fatto che l’oliva si chiami «Taggiasca» depone a favore della loro tesi.
Da oltre un millennio dunque non si sa con certezza quale dei due comuni dell’imperiese debba rivendicarne l’autenticità. La disfida che va avanti ormai da parecchi anni su dove sia stata piantata la prima cultivar che da origine a uno degli olii extravergine d’oliva più rinomati e delicati del bacino del Mediterraneo neppure questa volta ha trovato un vincitore.
Non potendo esprimere un verdetto la parola è andata ai fornelli con una simpatica sfida all’ultimo piatto tra i due sindaci.
E’ partita ieri la manifestazione dedicata ad uno dei prodotti all’occhiello della regione Liguria conosciuta in tutto il mondo: l’Oliva Taggiasca. Meditaggiasca, il nome, evoca il contesto mediterraneo nel quale questa straordinaria pianta millenaria ha avuto diffusione. All’inaugurazione hanno preso parte le più alte cariche della regione e della provincia, così come le associazioni di categoria. Moderati dal gastronomo Luigi Cremona, anima dei contenuti dell’iniziativa, hanno parlato: Vincenzo Genduso, sindaco di Taggia, Giovanni Barbagallo, assessore all’agricoltura della regione Liguria, Luciano Beranger, presidente dell’associazione L’Oro di Taggia, Ivan Lombardi, promotore e consigliere comunale del comune di Taggia ed Enrico Lupi, direttore della ConfCommercio di Imperia e Camera di Commercio. Tutti hanno confermato con entusiasmo e ribadito con la loro autorevole presenza il valore di un’iniziativa che punta a mettere in risalto il territorio attraverso un prodotto che, paradossalmente, è conosciutissimo nel mondo, senza però essere ricondotto al territorio stesso: l’oliva taggiasca.