Hub nasce grazie all’iniziaitiva di una cooperativa sociale (presidente Alessia Pintus) che promuove varie attività compreso anche la gestione di alcune mense scolastiche. In uno spazio nato per altri scopi e riadattato è stato ricavato un piacevole ristorante che in poco tempo è diventato il punto di riferimento gastronomico di Macomer e del circondario. Siamo all’interno della Sardegna, sembrerebbe una località un pò isolata, eppure è in un certo senso il cuore gastronomico dell’isola grazie ai caseifici (c’è la sede del Consorzio del Pecorino Romano), alle carni (l’agnello sardo e non solo), i funghi ed altro ancora. Qui è arrivato Leonardo Marongiu, chef di casa, ma che ha viaggiato per il mondo, è stato a lungo ad Alma nel team tecnico e ha participato alle selezioni del Bocuse d’Or. Come dire che non gli manca l’esperienza. E riesce a metterla in pratica con molto giudizio creando soprattutto al pranzo una proposta largamente accessibile per il prezzo, e comunque basata sulle ottime materie prima della zona con una cucina essenziale e corretta. La sera e anche a pranzo in alternativa si concede qualche piatto più ricercato, ma sempre con grande misura. Il risultato è già più che buono e nell’insieme, considerando anche le finalità della cooperativa, non si può che incoraggiare e lodare. I piatti migliori? ci sono sembrati i due primi: l’interessante riso nero e gli zichi (croste di pane bollito). Un pò modesti i dessert.
Leonardo Marongiu
Grazie a Leonardo Marongiu scopriamo il centro storico di Cuglieri, difficilissimo da percorrere in auto, se non guidati da uno del posto, ma piacevole per chi poi gira a piedi. Orosei è un paesino dall’altra parte della Sardegna famoso per la pietra, e con questa pietra i proprietari hanno rifinito la casa a cominciare dalla bella vasca che si trova nel centro del bagno. 3 piani funzionali e gradevoli che culminano con una terrazza ed un panorama a 360°.
Somu, il nome, non si riallaccia alla cucina giapponese, ma è invece “casa” in dialetto locale. Parte di un bputique hotel al centro storico, Somu offre un’alternativa veloce nel patio e un ristorante più ricercato nella bella sala a volta illuminata con effetto. L’arredo è moderno minimalista piacevole, in cucina il giovane chef patron Salvatore Camedda con Luca Soloinas, mentre la sala è affidata a Marco Porcu e a Mara Spiga. Un team giovane e pieno di buoni propositi cerca di poroporre una cucina evoluta partendo dai prodotti locali di mare e di terra. Sono ancora giovani e la voglia forse di strafare li porta non sempre sulla direzione giusta (che in genere è quella del togliere e non dell’aggiungere, del semplice e non del troppo complicato). I piatti migliori? secondo noi i due dessert che chiudono in bellezza una cena comunque interessante.
Il riso è parte integrante dell’area di Oristano, qui si coltiva da tantissimo tempo e si esportano le giovani pianticelle, o si portano anche a maturazione. COme nel caso della riseria Passiu, che produce varie varietà tra le quali il carnaroli, e che è specializzata nella varietà nera, chiamata Gioiello. L’avevamo assaggiata da Leonardo Marongiu, trovandola appunto molto buona e siamo felici di aver visto il magnifico spettacolo di questa riseria. Complimenti a Felice Passiu che conduce con la famiglia questa attività.
Una bellissima edizione in crescendo, grazie anche alla nuova location sul prato del lago di Tor di Quinto. Si è concluso VInoforum 2019: tanti vini, degustazioni, brindisi e anche tanti chef che abbiamo qui portato. Complimenti ad Emilaino De Venuti, cuore e braccio di Vinoforum, e ai suoi tanti collaboratori tra i quali Chiara bravissima nel coordinare ben 31 cuochi. Il vino è finito, e lascia spazio alla birra.
Giorno di festa a Baradili con tanti cortili coinvolti affollati dal pubblico desideroso di conoscere così tanti produttori vicini. E accanto a loro alcuni chef sardi proponevano gustose ricette, anche queste andate a ruba. Giuseppe Carrus e Gilberto Arru hanno condotto delle degustazioni di vini sardi, mentre Alessandro Pipero ha affascinato l’uditorio con i suoi preziosi e saggi consigli su come accogliere l’ospite.
Bello è rivedere i piatti e la gioia del vincitore. Ricordiamo che ogni concorrente doveva fare una ricetta di pesce (storione e caviale tema imposto) e di carne (tema imposto, il cervo). Quella di pesce già impiattata e quella di carne assemblata in 7 porzioni da sporzionare successivamente prima dell’assaggio.
Secondo turno, altri giurati e sempre di altissimo profilo come Glowig, Genovese, Marcattilii, Piccini, Spigaroli, Valazza, Derflingher, Bartolini, Scarello, Ciresa, oltre ai soliti Crippa, Perbellini e Johannessen seduti al centro del palco. Un vero suoni e luci accampagna l’esibizione degli chef e soprattutto l’assaggio dei piatti da parte delle giurie. In gara nel secondo turno Riccardo Bassetti, Debora Fantini, Lorenzo Alessio, Leonardo Marongiu.
60 nazioni in gara per arrivare alle 24 che a Lione, gennaio 2017 si sfideranno per vincere l’ambita statuetta del Bocuse d’Or. Ormai quasi tutte le selezioni nazionali sono state effettuate, e anche quella italiana è ormai alle porte: il prossimo 31 gennaio e il 1° febbraio ci vedremo ad Alba dove 12 concorrenti sono in gara. L’evento è stato presentato ieri alla Metro Academy di San Donato Milanese alla presenza della stampa invitata, delle aziende del Club dei Supporter, di Alba comune ospitante l’evento. Conferenza che è finita con un bel buffet realizzato da 6 dei 12 concorrenti, con i vini dei Consorzi del Roero e del Barolo.