Il Pellicano è uno dei simboli della migliore ospitalità italiana da tanti anni. Merito di una proprietà che ci ha sempre creduto ed investito con lungimiranza (e che tra l’altro comprende oltre al Pellicano la Posta Vecchia a Palo e da qualche mese anche il bel Mezzatorre di Ischia). E da sempre qui si è puntato sulla cucina anche quando per i resort prospicienti il mare non sembrava questo fosse una dei parametri distintivi. Qui sono passati fior di chef, a cominciare da Antonio Guida che ha lasciato il segno. Da oltre un anno è arrivato Michelino Gioia, prima alla Vecchia Posta ed altro ancora, e l’alto standard gastronomico rimane quindi assicurato. Nonostante la sua amicizia con Gianfranco Pascucci, quest’ultimo qui non era mai venuto, da qui l’idea di una cena a 4 mani e ringraziamo del gentile invito loro due e Michele Forasiepi il giovane e bravo direttore, già aiuto di Michael Levy (indimenticabile direttore dell’Eden di Roma). Una serata memorabile dove i due chef si sono alternati con grande successo. I piatti migliori? due a testa, subito alla grande Pascucci con due suoi piccoli capolavori ben noti: la spugna e il calamaro a fiore, e nella seconda parte Gioia con la pezzogna e il semplice ma efficace dessert. Una citazione d’obbligo per la piccola colazione, curata, non banale, con largo spazio al territorio e dove abbiamo perfino trovato i maritozzi di Roscioli.