Il posto è sempre stato bello, anzi bellissimo, e si è sempre mangiato bene. Bisogna dare atto al titolare, Giorgio Scarselli, di aver sempre saputo valorizzare questa baia stupenda anche da un punto di vista gastronomico dove altri si sarebbero accontentati di una normale cucina di pesce. Ma Giorgio ha nel cuore la ristorazione, la passione dei vini (ed infatti la cantina è sorprendente per un lcoale così vicino ad una spiaggia) per il buon servizio. E non si ferma mai: a fine anno aggiungerà qualche camera e di sicuro sarà, conoscendolo, di ottimo livello. Il ristorante ha spesso cambiato mai, senza perdere di qualità, ma di certo la discontinuità non ha giovato. Speriamo che questa sia la volta buona, in cucina una chef particolare: Fumiko Sakai, di chiara origine giapponese ma ormai per tanti versi italianissima. Quasi fin troppo nel senso che si avverte nel percorso del menù il comprensibile desiderio di esibirsi in una serie di ricette molto legate al territorio con uno stile più tendente al barocco napoletano che al minimalismo giapponese. Come dire che a volte si complica la vita più del dovuto, ma è indubbio che alcuni piatti sono bellissimi e spesso anche buoni. Però di sicuro ha tecnica e tanta voglia di fare, e sarà interessante seguirne l’evoluzione.
Giorgio Scarselli
Il Bikini con Andrea Napolitano
E’ il prototipo della spiaggia perfetta, quella che nelle fredde giornate d’inverno ci sogniamo, perchè ha un pò tutto racchiuso nello spazio ideale e completo di una piccola ed esclusiva baia: il mare pulito, la spiaggia ben tenuta, la costa che sale ripida ma che è accogliente con il suo verde e i suoi fiori, la scogliera in alto che la isola, i servizi accoglienti. Ma a Giorgio Scarselli, seconda generazione della proprietà, tutto questo non bastava. Lui amava il buon cibo e soprattutto il buon vino. Così ha cominciato a migliorare la cantina, poi la sala, e infine la cucina. Sono ormai anni che il Bikini ha acquisito solida fama anche per il ristorante e la novità di quest’anno è il nuovo chef. Nuovo, ma per noi una vecchia conoscenza: Andrea Napolitano che alcuni anni fa si era imposto a Emergente Sud a Napoli. Trasmette la sua passione con la sua simpatia istintiva, ha il sorriso che conquista, e modi di fare educati e spontanei. Insomma piace alla gente. Ma è anche serio, volenteroso e gran lavoratore, e si è gettato in questa sua nuova esperienza con grande slancio. Però gli manca ancora un pizzico di esperienza lontano da casa che potrebbe completare e implementare il suo talento naturale, rendendo i suoi piatti, oggi già buoni, ancora più interessanti per i palati esigenti. E il percorso gastronomico che ci ha dato conferma quanto appena descritto, dove il piatto migliore è stata una delicata cernia bianca con acqua di provola, e il meno interessante (per noi) la linguina di Gragnano al sugo scomposto.
Solo due ore, ma a dir poco intense quelle passate ieri a Identità Golose. Sul palco Heinz Beck con passione e foga metteva l’accento sul cibo come fonte di salute e benessere, e intorno tutti praticamente cucinavano, chi nelle sale a latere, chi negli stand. E tanti gli incontri, con chef e colleghi che magari vediamo spesso, ma che si rivedono con piacere, e altri che invece vengono da lontano, come Giorgio Nava. E oggi sarà una giornata ancora più ricca.
A tavola con i JRE presso il Pastificio dei Campi: è per noi la seconda volta, una conferma della validità dell’evento, e della curiosità che trasmette. E’ interessante vedere uno chef collaudato sui primi come Beppe Guida, che riesce comunque ad esprimersi ogni volta con una diecina di ricette originali (da applauso le trofiette in zuppa di origano e pomodoro). Ed è ancora più interessante vedere chef giovani d’oltralpe alle prese con le nostre paste. Questa volta era il turno di Thorsten Probost, del Burg Vital Resort a cinque stelle in Oberlech am Arlberg (in Austria ma al confine con la Germania). Uno chef che ama la natura, e che ci ha portato una carrellata di foglie raccolte nei suoi boschi dandoci comunque due ricette piene di sentori particolari. Serata completata dalla magistrale convivialità del padrone di casa, Giuseppe Di Martino, e dal fantastico bagno di champagne.
La bellezza del Bikini è fuori discussione: siamo in un contesto naturale quasi unico (con Capo la Gala, che è accanto), una piccola cala, una bella spiaggia e la costa che scende ripida e si chiude a mezzaluna offrendo scorci bellissimi. E’ un teatro naturale ed è anche un teatro per gli eventi, primo fra tutti la Festa a Vico che qui viene ogni anno regolarmente ospitata. Tanti anni fa la famiglia Scarsella ne ha sviluppato l’ospitalità con il padre Riccardo e ora il figlio Giorgio aiutato dalle sorelle. In attesa di futuri e promettenti sviluppi, ci godiamo la vista, il sole e anche la cucina del Bikini, che è affidata a Domenico De Simone aiutato dal cugino Antonio De Simone. Una cucina di buona fattura, non priva di qualche ambizione. Punti di forza il buon fritto (su tutti i fagottelli iniziali), e due ricette tipiche del luogo: la pasta ai “limoni di mare” che vengono pescati sulla scogliera, e le tracchie, ricetta tradizionale di terra. Il resto scorre bene con qualche concentrazione eccessiva e qualche contaminazione di troppo.