L’inizio è stato memorabile. La sequenza: l’orto nel piatto, scampo alla pizzaiola di fragoline di bosco e la pizza con fiori e verdure cotte e crude ci ha messo veramente in crisi: quale il piatto migliore tra queste tre cose completamente diverse, ma unite nella bellezza, apparente semplicità, gusto straordinario e profumi suadenti? Meno male che è intervenuta la seconda parte della cena a riportare Michele Biagiola tra gli umani. Gli spaghettoni alla canapa sono originali, ma un pò stucchevoli, la melanzana un pò molle e poco contrastata, il dessert gustoso ma troppo dolce. Comunque noi siamo già contenti quando a fine cena ci ricordiamo di un piatto, e qui ne abbiamo avuti 3 superbi; pertanto invitiamo tutti a salire in questo bel borgo, scoprire una sala suggestiva e una terrazza con bella vista, ricevere un servizio giovanile e ben impostato da parte di Federico Mari e ordinare da una carta che privilegia come pochi in Italia il vegetale pur non essendo cucina vegetariana. Un Michele che abbiamo conosciuto da ragazzo perfino prima dell’esperienza formativa e fondamentale de Le Case e che ora ritroviamo qui a proprio agio e in bella forma.