Mancavamo da tempo e ritroviamo il locale rinnovato, più moderno e piacevole, e la famiglia coesa e ben focalizzata sul lavoro. In sala mancava Viviana, ma il figlio Gabriele ha un bell’impatto con la clientela (informale ma attento ai dettagli che contano), in cucina Fausto propone una cucina di territorio ripensata secondo stimoli e dettami più moderni. Alcune cose sono decisamente buone: le panelle, la focaccia, l’originale microbollito, una sontuosa buridda. Meno convicenti i primi, di buon ricordo i dessert. Abbiamo evitato però la linea funghi che qui va’ per la maggiore come testimonia anche il bellissimo cesto di porcini e ovoli che ci ha accolti all’ingresso.
Fausto Scola
Quando il pane avanzava non si buttava di certo, la farina di pane serviva e serve ancora in tante preparazioni. Quest’ originale arnese fa bella mostra di sè al centro del ristorante.