Che bello vedere un nostro ex vincitore ad Emergente Chef alla guida di un locale bello e completo come il Piccolo! Qui tutto è curato dall’accoglienza di Elena Brussa coadiuvata da Manuele Duse sommelier con Alessandro Farina e Jackelin Jabien, al bar dove opera il valente Fatmir Rexhaj, alle colazioni del mattino con Tommy Metwally e Oksana Tyshchenko. In cucina Matteo dirige un brigata giovanissima, citiamo il suo braccio destro Davide De Prà con a fianco Fabio Santo, Lorenzo mastri, Alessandro Rosato. Importante è anche la pasticceria che ha un laboratorio separato con Nicola Pelizzaro, Gabriele Toso, Kevin Fejzullai. Abbiamo trovato un Matteo maturo, sicuro di sè, con una cucina con pochi rischi, ma anche poche sbavature. L’inizio è notevole, dopo un tris di eleganti stuzzichini, due piccoli bocconi deliziosi ben congegnati: il polpo e patate e la granseola con cavolfiore per arrivare a delle lumache che valgono da sole il viaggio. Il risotto è forse il piatto che ci è meno piaciuto, decisamente impegnativo per il caldo estivo, mentra i tortelli sono forse fin troppo sottili. Gran gusto e sapori piacevoli nei due secondi rotondi e scorrevoli (Matteo non lesina l’intingolo) e gran finale con i dessert che rappresentano indubbiamente un altro punto di forza del ristorante. Come dire: Trieste per molti è un luogo discosto, ma è una città molto bella e questo ristorante merita. Considerando poi che Matteo è ancor apiuttosto giovane, pensiamo che farà di sicuro strada, d’altronde ha un’altra stella da recuperare.